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Torino, ripartire senza isteria

di Marina Beccuti

Il pareggio di Piacenza è piaciuto a nessuno, ma l'ambiente granata sembra aver metabolizzato l'ennesima non bella figura da parte della squadra. Solo un anno fa si sarebbe chiesta la testa dell'allenatore di turno, quest'anno invece nessuno ha messo in croce, almeno in maniera brusca, l'operato di Colantuono, che qualche colpa ha anche lui, come tutti. Il mister sembra non aver ancora preso le redini della squadra, ma in sua difesa è corso Di Michele, che ha dato la colpa ad alcuni eccessi di personalismo da parte dei giocatori. Oggi presumibilmente ci sarà un ulteriore chiarimento negli spogliatoi.

A monte viene da dire che certi acquisti sono stati fatti in modo un po' affrettato, come quello di Loviso e Belingheri, arrivati magari con qualche aspettativa di troppo. Cioffi aveva detto a TorinoGranata tempo fa che Belingheri, con cui giocò a fianco nell'Ascoli, aveva delle buoni doti e ancora dei margini di crescita, ma non era colui che avrebbe fatto la differenza. Poi non pensiamo che un possibile protagonista in A lo sia anche in B, dove si gioca di più e peggio, dunque non tutti si adattano facilmente. Senza contare che si fatica senza avere platee importanti. E il Toro vive già di una posizione di privilegio visto che viene considerata come una squadra di A anche per presenza dei suoi tifosi.

A Colantuono chiediamo di essere meno nervoso e mediti maggiormente sulle alternative a disposizione, giochi un calcio più semplice e poi a gennaio si vedrà di correre ai ripari. L'importante è non perdere terreno dal Lecce, per recuperare nei momenti positivi, che sicuramente verranno.


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