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Torino, un anno in tre partite

di Elena Rossin

Triestina, Empoli e Padova, duecentosettanta minuti regolamentari, più quelli di recupero, separano il Torino dalla lucetta che si intravede in fondo al tunnel. Solo lucetta perché accedere ai playoff non è il punto d’arrivo, ma quello di partenza. La strada da percorrere però è tutta in salita. La Triestina, il primo avversario che i granata incontreranno, ha l’ultima occasione utile per rimanere in corsa ed evitare la retrocessione in Lega Pro. Già questa motivazione è altissima e se si aggiunge che è una squadra anche in discreta salute – nelle ultime sette partite ha conquistato undici punti, il Torino tredici – il quadro si fa ancora più preoccupante per i granata.

Il direttore sportivo Petrachi afferma che devono essere fatti nove punti nelle prossime tre partite. Come dargli torto, visto che alle spalle del Torino premono Padova, Livorno, Pescara, Empoli e anche Crotone: cinque squadre concentrate in quattro punti. Tutte agguerrite e intenzionate a conquistare punti e ad aspettare al varco il Torino per soffiargli il sesto posto, se dovesse fare un passo falso. La mancanza di vittorie nelle ultime quattro partite sicuramente non è un dato positivo per i granata. A parte il Pescara, che come il Torino ha racimolato quattro punti nelle ultime quattro partite, tutte le altre inseguitrici ne hanno fatti ben di più: sette Livorno, Empoli e Crotone e ben otto, esattamente il doppio, il Padova. Che i punti conquistati sul campo siano indicativi della voglia e dello stato di salute di una squadra è fuor di dubbio, quindi il Torino da questo confronto esce decisamente svantaggiato.

Lo stato di salute dei giocatori del Torino continua a destare preoccupazione, poiché non si hanno previsioni sul recupero degli infortunati. Lazarevic, fuori per la distorsione alla caviglia da un mese esatto, dovrà essere visitato da un luminare di Pavia, il professor Benazzo, e rischia non solo di saltare le ultime gare, ma di non essere disponibile neppure per i playoff, se i granata li disputeranno. Rivalta ha un problema a un polpaccio e anche per lui non vi sono previsioni di guarigione. Zavagno, fermo da due settimane a causa di un’elongazione, dovrà essere sottoposto in settimana a ecografia e poi forse si saprà qualche cosa sul suo destino. Garofalo, appiedato da venerdì scorso a causa di una distorsione rimediata in allenamento, chissà quando tornerà a disposizione di Lerda. E infine De Feudis, anche lui fermo per una distorsione alla caviglia da una decina di giorni, pare che abbia discrete possibilità di essere arruolabile per la partita di sabato con la Triestina. Che dire se non speriamo che la buona sorte si ricordi del Torino e faccia guarire al più presto tutti i giocatori?

Va segnalata una certificazione che il Torino ha ottenuto dalla Uefa: la commissione di primo grado delle Licenze Uefa ha rilasciato la Licenza per la stagione sportiva 2011/2012, unico club in Serie Bwin ad averla conseguita. Questa certificazione riconosce che tutti i parametri di valutazione della società a livello amministrativo, organizzativo, di strutture e qualifiche del personale sono considerati a norma. Ci sarebbe di che rallegrarsi, ma dal momento che il club granata sta lottando per essere certo di disputare i playoff, per eventualmente accedere in serie A e non per conquistarsi un posto in una competizione europea, questa certificazione sa un po’ di beffa: teoricamente posso, ma non ho la capacità tecnica per farlo. Che tristezza!