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Torino, un pareggio comodo a Siena

di Elena Rossin

Il sesto posto continua ad essere una certezza per il Torino, che attualmente è quinto, ma la Reggina deve ancora giocare domani all’ora di pranzo con il Varese e finire, lo farà mercoledì, la partita con l’AlbinoLeffe, interrotta il trenta aprile per pioggia. Anche se i calabresi vincessero entrambe le gare – va ricordato che gli uomini di Mondonico erano in vantaggio di una rete prima dell’interruzione - portandosi così a cinque punti di vantaggio sul Torino e scavalcandolo in classifica i torinesi comunque rimarrebbero ancorati all’ultimo posto utile per disputare i playoff.

Fatta salva la classifica, la partita del Torino a Siena è stata in linea con l’andamento di questo campionato. Le due squadre in avvio si studiano e impostano la manovra offensiva con lanci lunghi dei difensori che diventano facile preda dei portieri avversari. Per i padroni di casa il pareggio comunque voleva dire serie A diretta, mentre il Torino dava l’impressione di essere troppo remissivo, facendo girare lentamente la palla senza la grinta che fa mangiare l’erba del campo a chi è conscio di dover portare a casa punti importanti. Poi la solita dormita della difesa granata con Reginaldo libero di imperversare in area e effettuare un traversone ad incrociare sul secondo palo dove Calaiò, in semi-rovesciata, trafigge facilmente Rubinho. Solito gol dell’ex. Dopo lo schiaffone subito, il Torino sembra risvegliarsi e timidamente gli esterni provano a spingere sulle fasce di competenza accentrandosi, perché queste sono le caratteristiche di Gabionetta e Sgrigna, però senza andare al cross, ma provando la conclusione. Al ventiduesimo De Vezze imbecca Sgrigna che dal vertice sinistro dell’area fa partire un diagonale con il destro che s’insacca nell’angolino basso. I granata, ringalluzziti dal pareggio, pressano di più, ma sottoporta non trovano la zampata vincente come alla mezz’ora quando Bianchi con una punizione a foglia morta indirizza la palla all’incrocio, ma Coppola è bravo a toglierla prima che finisca in rete. Il Siena non si scompone, ma quando accelera fa vedere di essere superiore perché ha giocatori di qualità. Al trentottesimo arriva il vantaggio dei bianconeri toscani sempre con Calaiò che di testa raccoglie un traversone di Vitiello, infilando la palla alla destra di Rubinho, con la difesa granata non esente da colpe.
Dopo l’intervallo rimane negli spogliatoi Calaiò sostituito da Mastronunzio. Il Siena ha la certezza di avere in tasca il passaporto per la A e lascia giocare il Torino limitandosi a controllarlo. I granata potrebbero approfittare della situazione, ma l’ansia di strappare almeno il pareggio li fa agire in modo non del tutto lucido: i centrocampisti hanno difficoltà a mantenere la palla in modo da far salire la squadra, gli uomini senza la sfera troppe volte non fanno movimento, in fase d’attacco chi si trova nella condizione di impostare il tiro finale ha troppa fretta e spesso non sceglie la conclusione più idonea, andando al tiro senza accorgersi che un compagno accorrente è in una posizione migliore e in più occasioni il tiro finale non è indirizzato nello specchio della porta. A cinquantacinquesimo Lerda manda in campo Pagano al posto di Gabionetta. L’ingresso di un esterno di ruolo posizionato sulla sua fascia di competenza fa aumentare il numero dei cross e il pressing del Torino s’intensifica. Al settantaseiesimo c’è l’occasione di pareggiare per i granata. Obodo, entrato al posto di Budel, mette in mezzo per Pratali che viene toccato da dietro da Vergassola, altro ex, per l’arbitro è rigore. Bianchi va sul dischetto, ma clamorosamente tira a lato con Coppola spiazzato. Il gol degli ospiti è nell’aria e tre minuti dopo arriva. De Vezze è lesto nel battere una punizione e servire sulla destra Pagano, che crossa rasoterra indirizzando la palla al centro dell’area, Antenucci fa velo e, sulla non impeccabile uscita di Coppola, Bianchi da pochi passi insacca. A questo punto le squadre sono consapevoli che il pareggio è utile ad entrambe e giochicchiano aspettando il triplice fischio.

Questo pareggio è festeggiato con lo champagne dal Siena per aver raggiunto aritmeticamente la promozione in serie A, quando mancano ancora tre partite alla fine del campionato, ed è salutato positivamente dal Torino che continua, seppur con evidenti difficoltà, a mantenere accesa la fiammella dei playoff, grazie anche al Livorno che nell’anticipo aveva battuto il Pescara e alla vittoria del Novara sull’Empoli. I granata comunque rimangono sulla graticola perché Padova e Livorno li incalzano a un punto e Pescara e Empoli a due.
 


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