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Torino, un talento per Longo: Edera sta scalando le gerarchie

di Emanuele Pastorella

Il Simone Edera 2.0. Da partente a jolly, per il canterano granata a Napoli può essere cominciato un nuovo capitolo. Perché dopo un anno nero, tra infortuni e scelte tecniche che lo hanno penalizzato, il classe 1997 vuole ripartire. Un anno fa, di questi tempi, stava entrando nel vortice dei problemi fisici: era andato a Bologna, da Mihajlovic, per cercare spazio, ma una spalla malconcia e l’operazione di appendicectomia non gli diedero la possibilità di sfondare. E durante l’estate scorsa non è andata meglio, con il forfait per Bormio perché nuovamente sotto i ferri, questa volta per risolvere un’instabilità alla spalla. Di fatto, è tornato a pieno regime soltanto a metà settembre, ma con l’handicap di una preparazione estiva svolta a livello personalizzato e non insieme al resto dei compagni. E poi, un rapporto con Mazzarri che non è mai sbocciato: 54 minuti in totale in questa stagione, una conferma in inverno strappata in extremis. Ora, però, potrebbe essere cambiato tutto.

Fattore Longo - Dal 4 febbraio scorso, in realtà, giorno in cui sotto la Mole è tornato il suo mentore. Longo prende il posto di Mazzarri, un allenatore che ha segnato la carriera di Edera fin dalle giovanili: insieme hanno scritto una pagina di storia del Toro, con la Primavera che nel 2014/2015 riportò uno scudetto che mancava da 23 anni. Longo in panchina, Edera autore del rigore decisivo, è stato uno dei momenti più emozionanti vissuti in granata. Ma non è mancato il “bastone”, con il tecnico che mise in castigo il ragazzo con un periodo di panchina punitiva per motivi comportamentali. Eppure ci ha sempre creduto nel classe ’97, così come il club: il presidente Cairo, nell’estate del 2018, lo ha blindato fino al 2023, e nel primo momento di esplosione del canterano, a gennaio di tre anni fa, rifiutò una ricca offerta del Napoli pur di trattenerlo. Già, proprio il Napoli, la squadra colpita nell’ultimo turno che il Toro ha giocato, anche se il suo gol è servito a poco. Il suo bottino di reti in prima squadra al Toro è salito a quattro: i partenopei sono soltanto l’ultima big eccellente punita da Edera, dopo che aveva segnato a Lazio e Roma, sempre all’Olimpico, nel giro di una settimana nel dicembre 2017. Tre gol in trasferta, più quello in coppa Italia contro il Sudtirol un anno fa al Grande Torino. Ora sta scalando le gerarchie: anche in allenamento si sta guadagnando i complimenti di Longo, mentre i tifosi li ha già conquistati da tempo.


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