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Torino, vincere o mai più

di Marina Beccuti

Chi pensa che Novara non sia decisiva per il futuro di Lerda e di conseguenza di quello del Toro, si sbaglia. Ragionare che perdere a Novara ci può anche stare perchè in fondo è la terza forza del campionato è un alibi. La regola della squadra e del mister è quella di non guardare la classifica, ma giocare partita per partita. Hanno ragione, perchè effettivamente verrebbe il torcicollo ad osservare chi sta in alto, l'Atalanta a quota 51, il Siena a 49 ed il Novara a 48. Il Torino di punti ne ha 35, ben 13 di distacco dagli "altri" piemontesi, che equivalgono a quattro vittorie ed un pareggio. L'importante è arrivare ai playoff, ora, ma per mettere al sicuro una buona percentuale di ottimismo per arrivare in A bisogna conquistare il terzo posto, sperando in un crollo del Novara, che non ci sarà. E' da inizio stagione che si dice che la squadra di Tesser non avrebbe retto, invece finora è andata diversamente dalle aspettative degli inseguitori.

Ma il Toro non deve demordere e deve tentare di vincere più partite possibili di qui in avanti, costi quel che costi, perchè un altro anno in B significa fallimento totale della gestione di Cairo, che verrebbe ricordata più per la permanenza in B che aver fatto qualcosa in A. Per cui tutti devono rimboccarsi le maniche per acciuffare con i denti la promozione. I giocatori ci sono, basta saperli mettere bene in campo, senza fare esperimenti di modulo, ma giocando con la grinta e la determinazione di portare a buon fine un'impresa. Per quanto riguarda la squadra sono recuperati Bianchi e Bassi, così rientra Pratali in difesa, mentre in attacco dovrebbe rivedersi Lazarevic, considerando anche l'assenza di Pagano e Gasbarroni.


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