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Torino, Vives: "Ho visto il portiere fuori e ho tirato in porta"

di Elena Rossin

Stare bene fisicamente per allenarsi al meglio e poter giocare con maggiore continuità. Con il Pescara la gara è stata preparata nel dettaglio. Sono stato spinto, ma l’arbitro non ci ha dato il rigore. Al Torino c’è un gruppo di giocatori eccezionale e anche chi non gioca s’impegna moltissimo. Nei minuti restanti con il Padova è importante pareggiare.


Ha festeggiato con un gol una prestazione positiva, ci racconti come è andata.
“Noi sapevamo che il Pescara giocava con la difesa alta e il portiere stava sempre fuori dai pali e quindi quando ho visto che era uscito  l’ho stoppata di petto e ho calciato in porta”.


Ha colpito soprattutto la calma con la quale è andato al tiro, sta tornando il miglior giocatore della serie B come due anni fa?
“Sì, infatti la mia premura era stare bene fisicamente perché da quando sono arrivato purtroppo ho avuto sempre dei problemi, prima un virus che mi ha massacrato, poi la sciatalgia e non riuscivo mai a trovare la condizione, che si trova solo giocando. Il mister aveva regione a non buttarmi nella mischia prima, ora poco alla volta mi sento meglio e in settimana riesco ad allenarmi bene e spero di giocare di più così miglioro la condizione e speriamo di raggiungere l’obiettivo della serie A che è importantissimo”.


Centrocampo a tre per arginare il Pescara e proprio lei e Basha avete aperto le danze.
“Era una partita che avevamo preparato in settimana e il mister è stato molto bravo a farlo perché se li si lascia giocare per novanta minuti hanno sempre un gran ritmo e fanno sempre le stesse giocate. Il mister ci aveva detto di scaricare dietro e di fare gli inserimenti con i centrocampisti”.


E’ sembrato che su di lei ci fosse un fallo da rigore sull’ultimo uomo. Ci descrive l’episodio?
“Stavo correndo e uno di loro mi ha spinto, però l’arbitro ha deciso di non assegnarci il rigore, accettiamo la sua decisione”.


Ma in quell’occasione la palla l’ha toccata solo lei?
“Sì, mi sono messo con il corpo davanti e poi sono stato spinto”.


Lei sa come si vincono i campionati, lo ha già fatto per due volte, che analogie vede fra questo Torino e quel Lecce?
“Appena sono arrivato qua ho trovato un gruppo di ragazzi eccezionali e questa è un’arma vincente. A Lecce ho vinto due campionati e il  primo anno la squadra doveva distruggere il campionato e siamo arrivati terzi dopo i playoff, mentre il secondo anno siamo andati in ritiro senza attaccanti e l’allenatore utilizzava in attacco un ragazzo della Primavera, ma che era un centrocampista, sono poi arrivati Marilungo e Baclet l’ultimo giorno di mercato e l’idea era quella che dovevamo salvarci; ma all’interno dello spogliatoio sapevamo che potevamo puntare a vincere il campionato e anche chi non giocava dava il massimo per stimolare al massimo chi giocava ad allenarsi ancora di più e questa è stata un’arma fondamentale. Anche qui al Torino chi gioca dà il massimo e chi non gioca dà ancora di più”.


I tifosi vi sostengono tantissimo. Sono una forza in più?
“Sicuramente, in paragone a Lecce che è una città più piccola qui la spinta dei tifosi si fa sentire molto di più e ci danno una mano per raggiungere l’obiettivo della serie A che è comune alla società e a tutta la città”.


Ventura le ha detto qualche cosa dopo la partita?
“No, il mister si è complimentato con tutta la squadra. Io ringrazio lui e il presidente che mi hanno aspettato e mi sono stati vicini quando avevo dei problemi e mi confortavano”.


Mercoledì giocherete i restanti minuti della gara con il Padova anche se è un’assurdità.
“Purtroppo bisogna giocarla, è la prima volta che mi capita, non è una partita, ma speriamo che ci possa capitare qualche episodio favorevole e si possa agguantare il pareggio. Secondo me far fare a una squadra tra andata e ritorno ottocento chilometri per giocare quattordici minuti … non lo so …. però dobbiamo andarci e giocare, speriamo”.


Basta convincere Bianchi che i gol non fatti con il Pescara li ha tenuti per Padova.
“Ecco perfetto, speriamo che Rolando faccia gol mercoledì perché fare un punto è importantissimo”.