Toro... alla Matricciani
Non ci sarà Colantuono sulla panchina granata sabato contro il Gallipoli per la squalifica che gli è stata inflitta dal giudice sportivo. Qualche parola di troppo all'arbitro Baracani che dev'essere un tantino permaloso, di quelli che non accettano il dissenso. Così toccherà guidare il Torino contro il Gallipoli al vice di Cola, Gabriele Matricciani. Per sorridere un po' e allentare la tensione in vista di una partita decisiva, il nome Matricciani ci fa venire l'acquolina in bocca pensando all'amatriciana, una ricetta tradizionale della pasta italiana. Così ci immaginiamo un piatto calorico e saporito, soprattutto sostanzioso che mette forte appetito. Ed è proprio questo il Toro che si vuole vedere in campo.
Dovrà essere una squadra che rischia, che cercherà subito il gol e non deve lasciare iniziative agli avversari, guidati da uno dei tanti ex granata, Ezio Rossi. Ci spiace che non ci sia il confronto diretto con Colantuono, il passato contro il presente granata, mite e coraggioso l'ex ragazzo del Filadelfia, più aggressivo e tenace il tecnico romano. Entrambi del '62, sono grandi professionisti e hanno dovuto lavorare tra grosse difficoltà anche se quelle pugliesi sono molto più drammatiche.
Non si può che essere contenti di rivedere Rossi su una panchina, perchè merita di rimettersi in gioco e se riuscirà nell'impresa di salvare i suoi, sicuramente avrà nuove chance per tornare ad essere quell'allenatore che alla Triestina fece miracoli, mentre al Toro non è riuscito ad esprimersi a dovere. La A granata passa anche da queste storie, dopo la bastonata inflitta dall'ex Lerda, ora si attende la rivincita contro un altro che vestì la maglia granata. Con tanto rispetto per questo Gallipoli, che sopravvive grazie alla solidarietà di tutti. Un'altra storia di questo calcio malato che però non perde la sua umanità. Grazie anche al tradizionale cuore Toro, quello di Ezio Rossi.