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Toro brutto e vincente. Vanoli vince con i cambi e con super Savic

di M. V.

Dopo tre sconfitte consecutive, quattro se si considera la Coppa Italia, il Torino di Paolo Vanoli, nonostante tutte le difficoltà de caso, interrompe la sequenza negativa e ritrova i tre punti superando di misura il Como. Ma non è stato facile, anzi. I comaschi giocano a sprazzi, ma quando si accendono sono pericolosi. Da par suo, il Toro butta via il primo tmepo con gli spenti Linetty e Vlasic che collezionano palloni persi, e con l'impiego abbastanza inspiegavile di Walukiewicz sulla fascia destra, il cui apporto al gioco offensivo è pressocché nullo, ma non è certo colpa sua. La partta Vanoli la vince quando effettua i cambi: entrano Njie e Gineitis per un insufficiente Sanabria e Linetty, la squadra ne gaudagna in qualità e velocità e si vede. Il Toro alza il ritmo, alza il baricentro e sulla pressione sulla difesa Njie (al primo gol da professionista) costringe all'errore l'avversario che sbaglia il retropassaggio di testa, anticipa il portiere allungando la gamba spontando la palla e scaraventandola in rete anticipando un altro difensore: gol meno facile di quello che parrebbe. Poi però, come spesso accade, forse per paura, la squadra granata si chiude troppo e nel finale il Como sfiora per due volte il pari, ma trova un super Milinkovic-Savic, autore di almeno tre interventi decisivi, a impedirlo. Vanoli voleva il bel gioco e i tre punti, complessivamente sono arrivati solo i secondi, ma per ora va bene così.