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Toro, contro il Sassuolo conta vincere

di Marina Beccuti

Flavio Bacile

 

Settimana granata che più granata non si può.
Al primo posto, e su questo non ho alcun dubbio il 4 maggio granata, con il ricordo degli Invincibili, che restano un punto fermo di questa società, della sua storia, della sua stessa ragione d’essere, poi, viene, tutto quello che questa settimana ci ha proposto.
Domani, a Modena, il Toro si giocherà tutta la stagione in novanta minuti, e gran parte della propria credibilità, ne siamo consci tutti, in primis giocatori e tecnico.


Finita la tiritera del campionato lungo, delle nove, otto, sette, sei finali da vincere, della sfiga, degli episodi condizionanti, del domani è un giorno migliore, al Toro serve vincere e convincere, per dare un segnale forte al campionato, ma anche a se stesso. Si potrebbe ancora dire, ma significherebbe raschiare il fondo del barile, che dopo il Sassuolo mancherebbero ancora tre partite e nove punti, una sottigliezza che non mi sento di evidenziare, anche perché penso che i tifosi del Toro non meritano questi ragionamenti.


Se, domani il Toro gioca meglio del Sassuolo, nove su dieci vince, se succede l’opposto, vale a dire, che a vincere sia il Sassuolo, significa che abbiamo giocato male e c’è ben poco da recriminare. Veniamo da un periodo non proprio “fortunato”, come ho avuto modo di dire, non sono mancati solo i risultati, anche il gioco mi ha convinto poco, così come alcune scelte, tipo la rinuncia a Gorosbov, che era stato tra i più propositivi nel “periodo Beretta”, quindi, svoltare non è solo una necessità, ma un obbligo. Una partita, questa contro il Sassuolo, carica di significati, e non solo per i granata, giacché la squadra di Pioli si garantirebbe “matematicamente” i playoff con una vittoria, una partita, quindi, che il Toro non può permettersi di fallire, come collettivo, che resta ancora a mio parere il migliore della cadetteria, come squadra, che purtroppo non lo è, come società.


Sul piano squisitamente emozionale, e per emozione parlo di tifo e tifosi, ancora una volta la tifoseria granata mostrerà perché è tra le prime tifoserie in Europa, colorando il Braglia di granata, con quella passione e quel calore che la contraddistingue. Sul piano squisitamente tecnico penso che la rinuncia al 4.2.4, sia ormai assodato, insomma, non vedremo due esterni molto propositivi più due punte di ruolo, più facile che il Toro scenda in campo con uno schieramento simile, ma non uguale a quello degli avversari (4.3.3.), in altre parole, con due punte, un trequartista, tre centrocampisti e quattro difensori.
Possibile, e, non è fantacalcio ora come ora, che alla fine accanto a Bianchi si ritrovi Gasbarroni, con un Toro più accorto a centrocampo, più portato al possesso palla, ed in superiorità numerica nella zona nevralgica del campo.
Una partita sicuramente delicata, in questo Colantuono ha pienamente ragione, una partita che chiarirà, e penso definitivamente, molto sul presente immediato, ma anche sul futuro, del tecnico e di molti giocatori.
Il Toro no, quello resta, indipendentemente dalla serie in cui giocherà.
 


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