Toro-Fiorentina, tanti gli incroci di mercato. Incluso Belotti?
Circa la metà dei titolari di casa Toro, o quanto meno dei giocatori presenti nella heavy rotation di Ivan Juric, sono stati in qualche modo, nel più o meno recente passato, accostati alla Fiorentina. Da Mergim Vojvoda a Sasa Lukic, da Wilfried Singo a Dennis Praet, da Armando Izzo a Karol Linetty, passando per Josip Brekalo e Rolando Mandragora. Oltre allo stesso tecnico croato, il cui imminente trasferimento sulla panchina viola, nella primavera del 2020, veniva a tratti dato pressoché per certo. Due club, d'altra parte, che condividono molti aspetti delle rispettive storie, dell'atmosfera, della tipologia di supporter, delle prospettive di crescita, sviluppo, e ambizione.
Discorso analogo per i viola sondati dal Toro nell'ultimo biennio: Cristiano Biraghi, Giacomo Bonaventura, Lucas Torreira, Igor, Alfred Duncan, Lorenzo Venuti, Erick Pulgar. Tra tutte queste piste sfumate, o, quanto meno, anche solo per un attimo abbozzate, resta al momento in piedi quella legata al centrocampista marocchino Sofyan Amrabat, il quale, dopo un anno e mezzo a Firenze ben al di sotto delle aspettative, tornerebbe volentieri, almeno per un semestre scarso, sotto l'ala di quello Juric che lo aveva fatto esplodere a Verona.
Mentre il Toro pensa soprattutto a risolvere la situazione contagi, e potrebbe arrivare a gennaio avendo semplicemente estromesso e piazzato altrove i vari esuberi (uno dei quali, Tomàs Rincòn, è già in procinto di unirsi alla Sampdoria), quanto sta accadendo in queste ore in casa Fiorentina potrebbe determinare una parte fondamentale del prossimo futuro della squadra, a livello tecnico e di organico. Sarebbe infatti prossimo alla firma il ventiseienne centravanti polacco Krzysztof Piatek, uno di quei nomi a cui il Toro stava guardando in caso di immediata partenza di Andrea Belotti. Ci si chiede se l'arrivo dell'ex-Milan e Genoa (prestito con diritto di riscatto non obbligatorio, pari a 15 milioni di euro da versare eventualmente nelle casse dell'Hertha Berlino) non possa essere il viatico a una cessione invernale del bramatissimo Dusan Vlahovic. Il bomber serbo sembra intenzionato a concludere la stagione a Firenze, e valutare il da farsi in estate; se però davvero il Newcastle si presentasse alla porta di viale Manfredo Fanti con i 70 milioni di euro cash richiesti da Commisso, l'offerta sarebbe difficile da rimandare al mittente, persino al netto della volontà di un giocatore da convincere, e che forse, quella Juve che gli sta dietro da tempo, la vuole davvero.
In ogni caso, se di rivoluzione davanti non si trattasse a gennaio, il rinnovamente dell'organico sarebbe semplicemente rimandato all'estate. A quel punto, al netto delle sirene canadesi, o da altri angoli d'Europa - o persino d'Italia, - per Belotti, una destinazione viola, parrebbe piuttosto realistica. Un addio edulcorato al Toro, dopo sette stagioni in maglia granata, di cui tre da capitano, in direzione di una società amica, in una squadra costruita nella prospettiva di un'immediata presenza tra le prime sei forze (se non addirittura tra le prime quattro) del campionato. Ma per Il Gallo, quel posto al centro dell'avanguardia viola, potrebbe finire per essere occupato da un insigne (no pun intended) collega.