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Toro, il "bollettino" dei centrocampisti: si lavora soprattutto alle permanenze

di Claudio Colla

Pur tornato di moda il nome di Alfred Duncan, obiettivo di lungo corso, il quale, nonostante i tanti club interessati a lui, potrebbe iniziare la quinta stagione consecutiva in maglia Sassuolo, la strategia di casa Toro, per ora, sembra volta soprattutto alla conferma in squadra dei nomi caldi del centrocampo granata. Reparto che quest'anno, rispetto agli altri, ha forse scaldato meno i cuori dei tifosi (escluso il sorprendente inizio di stagione di Soualiho Meité), ma sulle cui solidità ed efficienza Mazzarri conta molto, nella prospettiva di un'ulteriore crescita complessiva della squadra. A tal proposito, ecco un breve "bollettino" di quel che è, e di quel che a breve potrebbe essere.

BASELLI Daniele - Riesce difficile, innanzitutto, pensare che la prospettiva di unirsi alla Fiorentina, tornata di prepotenza sulle sue tracce, gli garantisca una prospettiva migliore di quella fornita dall'attuale Toro. Per informazioni, chiedere a Benassi. Per il resto, le altre piste prospettatesi (Milan, Napoli, Lazio; non più la Roma, per ragioni di scarsa compatibilità tattica con lo stile di gioco di Fonseca) appaiono piuttosto fumose, e poco radicate nella realtà. Ma, naturalmente, un "non si sa mai", che coinvolga anche eventuali soluzioni oltre confine, è d'obbligo. Baselli, però, a 27 anni, e ancora nemmeno un minuto di competizioni europee all'attivo, è consapevole di occupare una posizione di rilievo in maglia granata. Anche se non da Incedibile, almeno in senso stretto. Percentuale di permanenza: 75% 

BERENGUER Alex - Mazzarri lo sta provando nel suo tridente spurio, come soluzione tattica di punta per l'imminente preliminare di Europa League. Almeno finché, salvo rottura delle trattative, Simone Verdi non si unirà allo squadrone granata, Berenguer si propone come serio candidato a una maglia da titolare. Ma la pressione dell'Athletic Bilbao prosegue, e una significativa plusvalenza rappresenta una tentazione da non sottovalutare. Tenendo oltretutto conto di quanto l'opportunità di mettersi in evidenza nel massimo campionato del proprio paese possa rappresentare un'attrattiva, per il giocatore. Il Toro, nel frattempo, ha congelato la questione fino alla fine del mese. Percentuale di permanenza: 45% 

LUKIC Sasa - Consci della crescita effettuata dal serbo nel corso dell'ultima stagione, i vertici del Toro difficilmente sceglieranno di disfarsene. La sua partenza, al momento, non è un tema preso in considerazione: l'unica istanza che potrebbe spingere il quasi 23enne serbo lontano dai colori granata sarebbe l'arrivo, tendenzialmente per mezzo di un'occasione di mercato irrinunciabile (merce rara, di questi tempi), di un giocatore dalle caratteristiche simili (altra merce rara, di questi tempi). E, di contro, non si prospettano plusvalenze tali da giustificarne la cessione. Percentuale di permanenza: 85% 

GUSTAFSON Samuel - Mai riuscito ad affermarsi in un anno e mezzo di Toro, tra l'estate 2016 e il dicembre 2017, il successivo anno e mezzo trascorso nella categoria cadetta, tra Perugia ed Hellas Verona, gli hanno consentito di crescere. Mazzarri, ora, quanto meno in attesa di innesti nel reparto, gli sta concedendo la possibilità di mettersi in mostra, ed eventualmente di riconquistarsi un posto in rosa. Da non escludere che una nuova cessione sia già in programma, e che lo svedese sia in gruppo più che altro per "far numero", e per far fronte a eventuali debiti di preparazione dei più quotati compagni di squadra. In ogni caso, sky is the limit, Mr. Gustafson. Percentuale di permanenza: 30% 

MEITE Soualiho - Come previsto, i sondaggi da parte di Tottenham, Roma, e delle due milanesi, non hanno dato seguito ad approcci veri e propri. La prestazione stagionale di Meité, iniziata da top del ruolo, e conclusa in carenza di squilli, non giustifica né il reale interesse da parte delle big (salvo scommesse, particolarmente rischiose in tempi di bilanci tirati come questi), né la prospettiva per il Toro di guadagnare cifre significative da una sua eventuale cessione, considerati i 10 milioni di euro (divenuti 11 e mezzo per via dei bonus) spesi per il cartellino un anno fa (quanto meno in termini di cifra messa a bilancio; di fatto, il suo arrivo è stato frutto di uno scambio alla pari col Monaco, che ha portato Antonio Barreca a muoversi nella direzione opposta). A tutti, dunque, conviene che questo matrimonio s'abbia da proseguire. Percentuale di permanenza: 90% 

PARIGINI Vittorio - In fase di recupero dall'intervento all'ernia inguinale, collegata alla sindrome pubalgica che lo ha costretto a saltare il recente Europeo Under-21, Parigini, meno impiegato da Mazzarri durante la scorsa stagione rispetto a quanto gli si era sembrato prospettare a inizio campionato, ha già ricominciato a correre, e non è da escludere possa unirsi al gruppo per la seconda fase della preparazione. Due le strade per lui: un pieno recupero "in casa", o un prestito in un contesto in cui possa rimettersi al 100% senza fretta. Al momento, per forza di cose, la situazione è in divenire, e la priorità è quella riabilitativa. Percentuale di permanenza: 40% 

RINCON Tomas - Poco da dire su uno dei leader in campo di casa Toro. I sondaggi della Roma, e gli accostamenti al Bologna di Mihajlovic, ambedue ipotesi che non hanno dimostrato profondità, in termini di radicamento nella realtà, e non hanno dato luogo a un prosieguo concreto. Rincòn è un pilastro di questo Toro, e solo la prospettiva di una netta riduzione del suo minutaggio potrebbe mettere in discussione tale stato di cose. Percentuale di permanenza: 90% 


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