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Toro, il Lecce è proprio l’ultima chiamata. Bisogna invertire la rotta

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Domenica la stagione del Torino potrà già essere finita, infatti, dopo l’eliminazione dall’Europa League, già ai preliminari, e dalla Coppa Italia, non superati i quarti, resta solo più il campionato dove la squadra di Mazzarri a seguito della batosta subita dal’Atalanta, il famigerato zero a sette, è chiamata a cimentarsi per dare un senso appunto alla stagione.

Ma quale senso? L’obiettivo era migliorare il 7° posto dello scorso campionato. Ora il Torino è 10° con Napoli e Bologna e ha 27 punti e il 6°, occupato da Cagliari, Parma e Milan, dista 4 lunghezze, in mezzo c’è anche il Verona con 2 punti in più dei granata. A 17 giornate dalla fine del campionato e con 51 punti in palio tutto è ancora possibile, ma la zavorra di 10 partite perse su 21 giocate è un peso che grava sulla testa dei giocatori che può influire anche sui loro muscoli sia perché la squadra di Mazzarri è 13ª per numero di partite perse sia per l’essere stata sconfitta ben 6 volte da squadre (Lecce, Sampdoria, Parma, Udinese, Spal e Sassuolo) che quando sono state affrontate erano più in basso in classifica e alcune proprio ultime e che continuano, tranne il Parma, ad avere meno punti e se non a essere negli ultimi tre posti comunque a stare in posizioni che le vedono invischiate o a rischio lotta per salvarsi.

Questi sono i motivi per cui con il Lecce per il Torino è l’ultima chiamata, infatti, una sconfitta, ma molto probabilmente anche un pareggio di fatto sancirebbero che i granata non sono in grado di migliorare in questo campionato il settimo posto ottenuto nello scorso, dopo un girone di ritorno che li aveva visti come quarta forza della serie A grazie ai 36 punti conquistati. Il Lecce sta attraversando un periodo difficile, infatti, nelle ultime sei partite ha conquistato solo un punto pareggiando con l’Inter, ma perdendo con Brescia, Bologna, Udinese, Parma e Verona. In casa i salentini non hanno ancora vinto e sono riusciti ad ottenere cinque punti, su un totale di sedici, in dieci partite frutto dei cinque pareggi con Juventus, Sassuolo, Cagliari, Genoa e appunto Inter. Allo stadio Ettore Giardiniero la squadra di Liverani è riuscita a segnare undici dei ventiquattro gol e ne ha subiti diciotto dei quarantadue totali. Il Torino in trasferta ha quasi lo stesso andamento che in casa, infatti, ha conquistato tredici dei ventisette punti, (uno in meno che al Grande Torino), ma segna un po’ di più, sedici reti a dieci, e ne subisce un po’ meno, sedici a diciannove. Finora in trasferta i granata hanno vinto quattro volte (Atalanta 2-3, Brescia 0-4, Genoa 0-1 e Roma 0-2), pareggiato una (Verona 3-3) e perso cinque (Sampdoria 0-1, Parma 3-2, Udinese 1-0, Lazio 4-0 e Sassuolo 2-1).

Ora tocca a Mazzarri, che non disporrà degli squalificati Izzo e Lukic e degli infortunati Andìsaldi, Baselli, Zaza ed Edera, se nessuno riuscirà a recuperare, più del ceduto Bonifazi e dei prossimi Falque e Parigini (manca solo l’ufficialità stante le visite mediche fatte e a meno di clamorosi colpi di scena), e ai giocatori far sì che al 2 febbraio la stagione del Torino non possa già dirsi conclusa.


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