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Toro, le fatiche di Lerda in sette giorni

di Giulia Borletto

Sette giorni. Per gli amanti del cinema, questa frase farà tornare alla mente lo slogan di un famoso film dell'orrore di qualche anno fa, per altri sarà solo un periodo di tempo eterno. Per Lerda invece? Che periodo sarà? Il tecnico del Torino è sotto l'occhio di bue del popolo granata e non solo: la gara contro il Novara sarà l'ultima possibilità che Cairo sembrerebbe essere disposto a dargli. Nel 2011 la formazione allenata dal piemontese non ha ottenuto neanche il 25% dei risultati che tutti si aspettavano e nonostante il buon mercato portato a casa nel mese di gennaio, si continua ad arrancare. Chiamatelo ultimatum o chiamatelo avvertimento prima del gradino del castigo. Lerda nel Monday Night a Novara non dovrà sbagliare niente. C'è chi gli rimprovera di non saper gestire i nuovi innesti, che anche se di gran lunga di ottima classe, non riescono a rientrare nel modulo a cui lui ha giurato fedeltà negli ultimi anni. Il 4-2-3-1 è il modulo dei campioni, il modulo delle grandi squadre europee e forse incarnarlo nel Torino è stata una scelta un pò azzardata, almeno attualmente.

Cairo e Petrachi gli chiedono di cambiare assetto tattico, magari utilizzando quel 4-4-2 che lo scorso anno, seppur con un pò di difficoltà, ha portato il Torino ai playoff, persi poi per un soffio contro il Brescia. Un modulo che alla luce della rosa a disposizione, non avrebbe più tanta scelta certo, ma che potrebbe comunque trovare valide alternative sia a destra che a sinistra. Solo Sgrigna ne restrerebbe scottato e si ritroverebbe da titolare inamovibile a seconda scelta dopo Antenucci. Sette giorni mister, sette giorni.


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