Toro: Mazzarri ha deciso, il futuro di Lyanco è chiaro
Altri reparti andranno ritoccati, anche in maniera evidente, ma il pacchetto dei centrali difensivi del Toro, oggi come oggi, è una certezza. E il tassello decisivo è anche la storia di un innamoramento in ritardo e a distanza, quello di Walter Mazzarri per Lyanco. Complici problemi fisici evidenti, che hanno comportato anche l'operazione al piede in Brasile e una lunga riabilitazione, in un anno e mezzo di Torino ha messo insieme sei presenze in campionato, altre quattro in Coppa Italia, con 90 minuti in tutto nella prima parte di questa stagione di Serie A. Il prestito al Bologna sembrava quasi il passo d'addio per una passione mai nata con Mazzarri che aveva altre idee e altre gerarchie. Poi però con Sinisa Mihajlovic, serbo come le sue profonde origini per parte di nonno, si è sentito a casa. Con lui aveva già lavorato a Torino e da quando lo ha gettato nella mischia, lui lo ha ripagato a suon di prestazioni. Bastano le statistiche di Serie A per capirlo: Lyanco in maglia rossoblu ha messo insieme 9.827 chilometri in campo, tantissimi se paragonati ad esempio a Danilo che ha chiuso con 10001 in 3273 minuti e 35 gare mentre per lui sono stati solo 1177 in 13 presenze. I numeri non dicono tutti, ma per lui significano tanto. Così come significa molto la tranquillità del suo entourage che per ora non ha cercato nessun altro contatto, convinto che il Toro possa essere il suo presente e il suo futuro, da titolare. Bonifazi verrà sacrificato per fare cassa, con N'Koulou, Izzo, Djidji e un quinto centrale ancora da individuare (ma i contatti per Bogdan sono già stati avviati) i giochi sono fatti e ci saranno vantaggi per tutti.