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Toro, non pervenuti Saumel e Rubin

di Marina Beccuti

Ogni allenatore si sceglie lo zoccolo duro della sua squadra e Novellino non fa eccezione, così se è stato ripescato Dzemaili, messo dietro alla lavagna da Monzon dopo la prova contro il Chievo, Rubin e Saumel in campo sembrano spariti. Saumel non ha mai demeritato quando è stato messo in campo, anzi ha segnato anche un paio di gol importanti come quello per esempio, che diede la vittoria contro il Palermo o quello contro il Lecce che lanciò la rimonta granata. Rubin probabilmente ha perso un po' il ruolo, prima De Biasi se l'è inventato centrocampista, Novellino ha provato a farlo tornare difensore, per poi spostarlo nuovamente a centrocampo, infine l'ha relegato come riserva.

Rubin è stato un giocatore che ha subito colpito i critici per la sua determinazione ed intelligenza tattica, da veterano nonostante sia solo un ventenne, ma l'infortunio patito l'anno scorso, che gli ha fatto perdere buona parte del campionato, gli ha fatto mancare per così dire "l'attimo fuggente". Quest'anno era tornato alla grande ma si è nuovamente infortunato contro il Napoli ed è stato fuori un altro mese.

Saumel era stato uno degli acquisti di Pederzoli, non un fuoriclasse, ma uno che sa rompere il gioco avversario per proporsi in avanti. Si ha quasi l'impressione che gli acquisti dell'ex consulente di Benitez al Liverpool siano stati accantonati, eppure Pederzoli è tutt'altro che sprovveduto nell'osservare e scegliere i giocatori. Volenti o nolenti, l'arrivo di Foschi ha in parte oscurato il lavoro dell'ex direttore sportivo granata anch'egli dato per disperso, anche se molto probabilmente sarà in giro per il mondo alla ricerca di nuovi talenti. Almeno è quello che si spera.


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