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Toro senza killer instinct. Sarà un finale di stagione al cardiopalma

di Luca Ghiano

La pesante sconfitta di Parma avvicina pericolosamente il Torino alla zona rossa della classifica e il margine di punti dalla terzultima posizione si è assottigliato da 11 ad 8. Il black out degli ultimi 15 minuti di ieri è frutto di due clamorose disattenzioni: prima la mancanza di tempestività nella sostituzione dell'infortunato Ogbonna e poi l'imperdonabile errore di Masiello, che oggettivamente non è un giocatore da massima serie.

Ma l'aspetto più preoccupante del Torino di Ventura è la costante sterilità sotto porta. Dopo il gol di Santana il Parma era alle corde ma come al solito la banda di mister Ventura collezionava belle azioni senza riuscire però a mettere il risultato in cassaforte. Quando senti l'odore del sangue bisogna finire la preda ma per farlo bisogna essere spietati e il Toro per il momento non lo è. La mancanza di killer instinct si era già notata nel primo tempo quando Bianchi aveva fallito clamorosamente un contropiede, sbagliando lo stop davanti al portiere avversario. La prova del capitano granata, come quella di un pò tutta la squadra, è stata generosa ma la generosità molte volte non basta. Dal punto di vista numerico a centrocampo la scelta di Vives poteva pagare ma qualitativamente in avanti il livello si abbassava notevolmente. In Serie A è la qualità, a volte anche solo di una singola giocata, che fa la differenza. 

Qualcuno deve suonare la sveglia a Bianchi e compagni perchè la scarsa vena realizzativa inizia ad essere oggettivamente imbarazzante soprattutto di fronte al tour de force che attende il Torino nelle prossime giornate di campionato. I granata affronteranno in sequenza Lazio, Napoli, Bologna, Roma, Fiorentina, Juventus e Milan. Come da tradizione per i tifosi del Toro sarà un finale di stagione al cardiopalma.


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