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Toro sfortunato … ma l’ennesimo blackout non ha scuse, solo colpevoli

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Nkoulou, Rincon e Sanchez

Diciamo chiaramente le cose come stanno, ieri il Torino ha fatto bene fino a quando l’Inter non si è decisa a entrare in partita poi in venti minuti, dal 64’ all’84, i nerazzurri hanno ribaltato la gara passando dall’essere sotto di due gol al 3 a 2 e al 90° l’hanno definitivamente chiusa segnando la 4ª rete. Certo il Torino era privo di Lukic, Vojvoda, Gojak, Ujkani e del lungodegente Baselli, nel riscaldamento pre-gara ha perso Belotti e al minuto 41 Verdi, che stava disputando, deo gratias, una gara positiva, e questo attiene alla sfortuna, ma dopo il rigore di Ansaldi che ha portato i suoi sul due a zero c’è stato l’ennesimo blackout e in cinque minuti il doppio vantaggio è stato annullato dagli avversari che hanno sfruttato errori dei granata. Certo l’Inter è ben più forte del Torino, ma quanto fatto dai granata è pur sempre stato buttato alle ortiche in cinque minuti!

E allora? Vogliamo accettare che in cinque partite, Atalanta, Cagliari, Sassuolo, Lazio e Inter, su otto il Torino si sia fatto rimontare? No, perché è inaccettabile e non c’è scusa che tenga, anche perché in precedenza è accaduto quando non sono divenuti indisponibili parecchi giocatori nelle 48 ore che precedevano la partita e anche con Belotti in campo. La squadra è stata mal assemblata in quanto mancano i due giocatori chiave, regista e trequartista, e per il resto a parte Linetty, che sta rendendo sotto le aspettative, e Rodriguez, anche lui non proprio brillantissimo, gli altri cosiddetti rinforzi sono tutti delle scommesse, Vojvoda, Murru, Gojak e Bonazzoli. E le colpe sono di Cairo, che non spende abbastanza e che quando lo fa spende male, e in subordine di Vagnati, che non é riuscito, come i suoi predecessori, a fargli capire che in sede di mercato bisogna agire diversamente, e di Giampaolo, che anche lui come i suoi predecessori ad eccezione di Longo arrivato a mercato chiuso, ha accettato una squadra non adeguata al suo gioco. Ma anche i giocatori non sono esenti da colpe perché quando si rende al di sotto del proprio potenziale e si commettono errori individuali, che si farebbe fatica ad accettare in Serie C figuriamoci in A e in questo Torino da molto tempo sono in troppi a farlo, si hanno delle responsabilità che vanno oltre l’essere stati sopravvalutati.

Il Torino merita di aver cinque punti e di essere insieme al Genoa al penultimo posto  in classifica? Assolutamente sì. C’è la possibilità che possa risollevarsi? Chi può dirlo, ma se non cambia immediatamente atteggiamento ovviamente non ha possibilità perché i piccoli segnali di miglioramento sono puntualmente vanificati dagli errori. Giampaolo va esonerato? E chi si potrebbe prendere al suo posto che dia garanzie di fare meglio e che abbia costi ritenuti accettabili da Cairo? Gran bella domanda. Vogliamo essere pessimisti? Il Torino a gennaio non compra i giocatori che servono o ne prende di inadeguati e finisce in B. Vogliamo essere ottimisti? A prescindere dal mercato invernale e da un eventuale cambio di allenatore, la squadra si barcamena fra alti e bassi e grazie a qualche altra formazione che fa peggio alla fine si salva.
Cari tifosi, resilienza ad oltranza.