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Toro-Spal e il mercato: tante idee, poca "polpa". Per ora

di Claudio Colla

Società decisamente in buoni rapporti, sull'asse Toro-SPAL sono stati significativi gli affari conclusi nel corso delle ultime stagioni. Gli estensi hanno potuto beneficiare delle cessioni granata di Alfred Gomis e Kevin Bonifazi, divenute colonne della storia recente del club, e le porte per darsi l'un l'altro una mano sono sempre aperte. Mentre in casa Toro non c'è da rallegrarsi, ancor più l'andamento delle gare che per i risultati in sé (è naturalmente emblematico, in tal senso, il blackout di Verona), per il sodalizio di Ferrara c'è da pensare al da farsi in fretta, per quanto riguarda il mercato, dato che la rincorsa alla salvezza si fa sempre più ardua. Perché, dunque, non approfittare dell'occasione di sabato sera, per valutare uno o più colpi in entrata dalle seconde linee granata? Magari in cambio di un'opzione futura su un pezzo pregiato di casa propria?

In tal senso, però, le prospettive di immediata nuova collaborazione appaiono meno promettenti che in altre occasioni. Dando per assunto - ma non per scontato - che sia Mazzarri sia Semplici, quest'ultimo in particolare, siano ancora in sella all'inizio del 2020, va evidenziato che:

A) La difesa granata difficilmente sarà toccata. L'equilibrio di reparto, tra gli infortuni di Lyanco, gli enormi passi avanti di Bremer, un Djidji molto meno sfruttato della scorsa stagione, ma comunque disponibile, e l'enigma Bonifazi, tutto sommato, c'è. Izzo e N'Koulou non partiranno prima della prossima estate, e Mazzarri sembra voler puntare a non modificare quelle dinamiche che hanno comunque portato Bremer a crescere e affermarsi come terzo titolare di riferimento. Non è altresì da escludere che si apra la porta a un ennesimo prestito estense per Bonifazi (senza dimenticare che la prospettiva di una nuova partenza a titolo temporaneo riguarda anche il succitato Lyanco), ma, a quel punto, servirebbe un nuovo vice-Izzo.

B) Gli esuberi granata Edera e Parigini, pur nel novero di nomi potenzialmente interessanti per il sodalizio ferrarese, rischierebbero di incontrare, alla corte di Semplici, scarsa compatibilità tattica, analoga a quella che contribuisce a teneli ai margini delle attuali gerarchie granata. Il 3-5-2, oltre alla provenienza toscana, unisce i due allenatori, lasciando scarso spazio ad ali classiche come i suddetti Edera e Parigini. Per quanto, va detto, Semplici abbia tentato di integrare nel suo modulo, come seconda punta, Federico Di Francesco, giocatore dalle caratteristiche parzialmente simili alle due riserve granata. Impresa però, finora, frenata dai ripetuti infortuni occorsi all'ex-Bologna e Sassuolo. Appare al momento arduo, in ogni caso, che la SPAL guardi in casa Toro per il reparto offensivo, in vista di gennaio. Stato di cose che, naturalmente, potrebbe cambiare ove Semplici fosse sollevato dall'incarico.

C) Capitolo Petagna: a margine della cerimonia per la consegna dei Collari d'Oro, il patròn estense Mattiolone ha ribadito la permanenza fino al termine della stagione. Ancorché altalenante nel rendimento, il centravanti di scuola Milan è uno dei punti di riferimento di una squadra già in grande difficoltà, per la quale la corsa alla salvezza appare un potenziale calvario. E che tra Petagna e la SPAL sussista un "patto d'onore", che garantisca agli emiliani il suo impegno a perseguire l'obiettivo fino alla fine del campionato, per poi essere ceduto in estate. Il classe '95 è uno dei nomi che il Toro continua a monitorare, sia nella prospettiva di un'eventuale partenza di Belotti, per quanto le caratteristiche dei due differiscano profondamente per alcuni aspetti, sia ove si rendesse necessario cercare una nuova alternativa al Gallo. E i dialoghi in merito potranno certamente essere approfonditi, anche se non in vista di un trasferimento immediato.

Gli affari sull'asse Torino (granata)-Ferrara, in definitiva, appaiono, ora come ora, meno floridi rispetto al recente passato, in termini di piste plausibili e di strette di mano immediate. Senza dimenticare, però, che gli elementi giovani e promettenti in casa SPAL non mancano: i laterali brasiliani Igor e Strefezza (il primo appena sondato dall'Atalanta), il portiere croato Letica, il centrale e giovane veterano di squadra Vicari, la punta Moncini. Senza dimenticare l'infortunato di lungo corso Fares, a cui il Toro aveva puntato a lungo, prima della rottura del legamento crociato occorsa al laterale sinistro lo scorso agosto. Ove gli estensi retrocedessero, il 23enne nazionale algerino rappresenterebbe un obiettivo decisamente invitante per tanti club di A, in vista dell'estate 2020.


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