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Toro, squadra a rapporto con Petrachi: "Niente ritiro anticipato"

di Giulia Borletto

Ritiro si, ritiro no. Ritiro punitivo, ritiro estivo, ritiro pre partita: questi sono le possibili variazioni della parola. Ad inizio settimana dopo la sconfitta a Crotone si era da subito parlato della possibilità di stare tutti insieme a Leinì per preparare con maggiore concentrazione la partita di sabato contro il Gallipoli. Poi niente di ufficiale, anche se il ritiro anticipato avrebbe dovuto o potuto partire da oggi. Ieri pomeriggio, come si legge sul Tuttosport, il ds Petrachi ha parlato con i giocatori negli spogliatoi, proprio come aveva già fatto Colantuono lunedì alla ripresa e tra le facce dei giocatori, nell'attesa, c'era solo il terrore di dover fare nuovamente le valigie una volta rientrati a casa. Invece le parole del "revolutionary man" sono state diverse. "E’ vero che tra noi, in società e poi anche con l’allenatore, abbiamo valutato la possibilità di organiz­zare un ritiro anticipato" ha spiegato loro Petrachi. "Sia chiaro: pen­savamo a un ritiro non certo pu­nitivo, ma al contrario... come di­re... costruttivo. Per stare tutti as­sieme per un bel po’ di tempo, per confrontarci a fondo, per ricom­pattarci meglio in questo periodo tanto delicato e decisivo. Per dia­logare, per risolvere eventuali problemi. Ma poi abbiamo prefe­rito soprassedere. E’ l’ennesima prova di fiducia che dimostriamo nei vostri confronti. Ma sia chiara una cosa: se non vincete contro il Gallipoli, sabato, in ritiro ci an­drete eccome, da lunedì. Perché è il momento in cui tutti si devono prendere le proprie responsabi­lità. Non solo la società, non solo l’allenatore. Anche voi". E' una grande prova di fiducia e di maturità quella della società granata, ma come quando si ha a che fare con i bambini, si sceglie di dare un pò di bastone e un pò di carota: chissà che così non si arrivi a qualche risultato.


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