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Toro, Toro, Toro...il cuore pulsante della città

di Giulia Borletto
Fonte: di Luca Brivio

Quando giochi per il Toro, sai che non parti mai per obiettivi comuni.
Sai che hai una storia da onorare, un futuro da costruire partendo dal cuore granata che – tra mille difficoltà – ha sempre continuato a battere forte durante tutti questi anni.

Quando giochi per il Toro, ti aspetti sempre di stare davanti, perchè hai dentro di te la convinzione che la sofferenza porterà al trionfo.

Questo inizio stagione, in effetti, è stato pienamente da Toro.

26 punti in 10 partite, solo 4 su 30 lasciati per strada contro Cittadella e Brescia all'Olimpico. Un ruolino di marcia impressionante soprattuto in trasferta, con 5 vittorie su 5.

Tutti numeri già analizzati ma che non ci si stanca mai di riguardare.

Perchè testimoniano una solidità trovata attorno ad un modulo super offensivo. Il che sarebbe quasi un bellissimo paradosso, se non avessimo tutti ammirato la squadra in campo in queste 10 partite.

Perchè il giusto mix di giovani di talento e vecchi combattenti sta portando alla pasta giusta, quella da far poi lievitare in primavera quando sarà l'ora della verità.

E allora il paradosso diventa spiegabile, i numeri si armonizzano in una melodia dolce e producono anche acuti portentosi, come quello di Genova.

Guarda caso, al Ferraris come in tutte le altre trasferte (ad eccezione di Nocera), ci ha pensato uno che il cuore Toro ha imparato bene cos'è, a firmare in calce in 3 punti.

D'altronde il capitano, lo sa: quando giochi per il Toro, è tutto differente.
C'è la Storia, poi il futuro.
Questo è il momento di andare a prenderselo. Continuando a correre verso l'orizzonte, sempre più granata.


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