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Toro, tre idee per il fronte offensivo. Dipende da Belotti (e Zaza)

di Claudio Colla

Al di là dei soliti, talora conclamati, obiettivi per il fronte offensivo granata - da Pinamonti a Scamacca, dal solito Petagna a Cutrone, passando per i spesso citati Okaka e Favilli, - Davide Vagnati potrebbe ritrovarsi di fronte alla necessità di danzare sulle note di un valzer delle prime punte, ricco di incertezze, come capitolo fondamentale della sua prima sessione di mercato al timone granata. Le possibilità da scandagliare, tra Serie A, campionati europei, e Sudamerica, sono numerose e varie, in quella che si prospetta una campagna basata su scarsa liquidità generale, giovani ed ex-prestiti da valorizzare, frequenti ipotesi di scambio alla pari o quasi. In questo scenario, almeno uno tra Andrea Belotti e Simone Zaza potrebbe muovere il proprio passo d'addio ai colori granata; il primo per le richieste che arriveranno da piazze al momento più ambiziose, il secondo per un amore, in quasi due anni di militanza, mai davvero sbocciato. Di seguito, tre nomi che, a seconda di quelle che saranno le vere prospettive del prossimo Toro, potrebbero essere presi in considerazione come sostituti del Gallo o della punta lucana.

1) Giovanni SIMEONE (in foto) - Dopo l'annus horribilis vissuto alla Fiorentina nel 2018/19, il Cholito ha saputo ritrovarsi a Cagliari. Rapporto col gol, in percentuale, un po' meno stretto rispetto alla stagione dell'esplosione al Genoa, e a quella di debutto in viola. Nativo di Madrid, ma argentino per appartenenza calcistica, il figlio d'arte, approdato nel calcio italiano ormai quasi quattro anni fa, per ripercorrere le gloriose orme del padre, bandiera di Inter e Lazio tra fine '90 e inizio 2000, era stato cercato con insistenza dal Toro all'epoca della sua militanza in rossoblù, in piena era Mihajlovic. Venticinque anni il prossimo 5 luglio, Simeone, in termini di reti segnate, ha in parte patito l'approccio non esattamente offensivista di Rolando Maran, lungo la propria annata in maglia Cagliari. D'altro canto, l'ex-tecnico clivense gli ha insegnato a lavorare di più per la squadra, aspetto che lo rende più vicino allo stile di una punta come Belotti. Adatto soprattutto a un assetto a due punte, meglio se col supporto di trequartisti in grado di agire anche per vie centrali, alla ricerca della profondità, Simeone sarà riscattato dal Cagliari, per una cifra complessiva pari a 16 milioni di euro. Qualora il progetto tecnico isolano, che perderà Radja Nainggolan, e che potrebbe vedersi costretto a mettere sul mercato l'altra principale stella della squadra, Nahitan Nandez, non fosse all'altezza di aspettative da medio-alta classifica, Simeone sarebbe indotto a chiedere la cessione. E, a quel punto, il Toro, magari proponendo ai rossoblù, una o più contropartite, potrebbe provare a limare il prezzo del cartellino. L'attaccante classe '95, a Cagliari, è inoltre uno dei più pagati: un milione e mezzo a stagione, cifra che il Toro, anche con un piccolo ritocco, potrebbe permettersi. 

2) Felipe CAICEDO - Arrivato alla Lazio nell'estate del 2017, con una carriera da riportare in auge, il centravanti ecuadoregno ha saputo affermarsi come più di una semplice riserva. Soprattutto lungo il 2018/19, stagione in cui il goleador seriale Ciro Immobile ha visto abbassarsi la sua stratosferica media in fase realizzativa. E lungo il campionato in corso, Inzaghi, con Caicedo, ha voluto osare, affiancandolo in più di un occasione allex-bomber granata, con Milinkovic-Savic a macinare gioco, e Luis Alberto a inventare sulla trequarti. Siglato per di più il rinnovo lo scorso ottobre, fino al giugno 2022, Caicedo, che nelle 21 partite di Serie A disputate quest'anno ha segnato ben otto gol, cifra notevole per una "punta di scorta", sarebbe sulla carta certo della conferma. La trattativa biancoceleste volta all'ingaggio del 22enne centravanti colombiano Luis Suarez, in prestito al Real Saragozza, ma di proprietà del Watford, induce tuttavia a pensare che, fatta salva la permanenza dello stesso Immobile, un piccolo ribaltone, sul fronte offensivo di casa Lazio, possa verificarsi. Certo, strategia plausibile sarebbe tener dentro Caicedo ancora per un anno, e cedere in prestito il suddetto Suarez a una realtà più piccola, prima di integrarlo nel progetto principale. Un blitz, tuttavia, considerata la necessità del momento, valida per qualunque club al mondo - Lazio inclusa, - di mettere a bilancio significative plusvalenze, non sarebbe da escludere, al fine di assicurarsi una punta 31enne, ricca d'esperienza, integra fisicamente, in grado di interpretare il ruolo di attaccante d'area che quest'anno, per via dei frequenti straordinari a cui Belotti è stato troppo spesso chiamato, è mancato. Magari, chissà, proprio in tandem, almeno occasionalmente, col Gallo. Pagato 2 milioni e mezzo di euro circa tre anni fa, quando fu acquistato dall'Espanyol, Caicedo ne vale ora, considerata la crisi finanziaria, circa il doppio: esborso non proibitivo, e ingaggio accessibile (un milione e 700mila euro a stagione), per un giocatore munito peraltro di doppio passaporto spagnolo.

3) Cyriel DESSERS - Idea a costi potenzialmente molto ridotti, dalla Eredivisie; campionato dal quale il calcio italiano, una tra tutte la sua interprete nell'ultimo triennio più sorprendente, l'Atalanta, si è rifornito, spesso e volentieri, di giocatori in grado di stupire. Esploso nella stagione in corso, terminata per decreto, con la maglia dell'Heracles Almelo, già trampolino di lancio di un certo Robin Gosens, il classe '94, nativo belga, ma atteso all'esordio nella nazionale maggiore nigeriana, è un attaccante capace di spaziare su tutto il fronte d'attacco: da prima punta pura, da rifinitore classico che agisce per vie centrali, e da ala propensa a cercare la porta saltando l'uomo e dialogando negli spazi stretti. Ambidestro, Dessers ha siglato 15 gol in 25 gare del campionato olandese, laureandosi capocannoniere dell'Eredivisie 2019/20, alla pari col ben più quotato Berghuis del PSV: una sola delle quindici reti su calcio di rigore, ben 13 su 15 segnate entro i confini dell'area di rigore. Contratto in essere valido fino al giugno 2022, quotazione del cartellino tra i 2 milioni e 800mila e i 3 e mezzo di euro. Stipendio inferiore al milione, Dessers era già stato peraltro sondato da emissari italiani, inglesi, e tedeschi, nel corso del passato mercato invernale.


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