.

Toro, tutto da rifare o quasi

di Marina Beccuti

Flavio Bacile

 

Nessuno da salvare, giocatori, tecnico, direttore sportivo, presidente.
Questo è il più brutto Toro che a memoria ricordi, e di partite del Toro ne ho viste tante.
Niente di niente, nessuna idea, nessuna novità tattica, nessun sussulto d’orgoglio, anzi, aggiungiamo, un gol preso in contropiede, in trasferta, senza neanche attaccare, e giocatori che contro il Toro, vedasi Sgrigna oggi, che sembrano essere diventati tutti novelli Pelè o Maradona.
Più che la povertà tecnica, vera o presunta, spaventa l’assoluta mancanza di idee, quelle dei giocatori in primis, incapaci di cavare fuori un ragno dal buco in questo momento, quella del tecnico, che ripropone un tridente già visto e rivisto con Colantuono, lo stesso schema il 4-3-1-2 che il campo aveva già bocciato, quella del mercato, con la ricerca, almeno così si legge, di un nuovo regista, giusto per sconfessare le scelte di agosto con Loviso e Gorosbov
Cosa dire della partita di oggi ?
Niente, diciamo che il Vicenza ha meritato di vincere.
Il Toro?
Il Toro ha perso meritatamente, perdendo i confronti diretti in tutte le zone del campo.
Male l’attacco, che conferma il suo momento nerissimo, con le stelle ormai tutte spente.
Male il centrocampo, fatto salvo il primo tempo di Zanetti, nella posizione inusuale per lui del regista.
Malissimo la difesa, con i due esterni incapaci di produrre gioco offensivo, ed i due centrali che hanno subito più del dovuto l’attacco del Vicenza, non certo il più prolifico o il più titolato della serie b.
E, per dirla tutta, senza un super Sereni, autore di un paio di interventi prodigiosi, il Toro sarebbe tornato da Vicenza con un sonoro e meritato cappotto.
In questo momento il Toro viaggia ad una media da retrocessione, non tratta in inganno la posizione di classifica, questa è la realtà, sei punti nelle ultime otto partite, con l’unica vittoria a Lecce contro un Gallipoli che avrebbe meritato i tre punti pieni, rendersene conto sarebbe il primo passo.
In sede di mercato non ci sarà da rinforzare una squadra che sta lottando per la serie A, ma una compagine che pericolosamente sta precipitando verso il basso della classifica, senza l’appiglio caratteriale che una squadra abituata a lottare nei bassi fondi della serie cadetta ha dalla sua.
C’è da cambiare molto, nessuno si illuda, uno o due innesti non saranno sufficienti, non è mancato il singolo, ma in questo momento manca la squadra, manca il Toro.
Forse Beretta può essere contento dei piccoli passi fatti, forse no.
Forse è tutto da rifare, forse no.
Forse Foschi è un genio, forse no.
Forse Cairo è un grande presidente, forse no.
Tutto può essere, non metto in dubbio niente.
Meglio comunque che non si giochi ancora prima dell’anno nuovo.
Dopo Natale, rovinare anche il capodanno dei tifosi granata sarebbe veramente troppo.

 


Altre notizie
PUBBLICITÀ