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Totti ha ragione e merita massimo rispetto. Il coraggio di dire alla Juve ma vattene via...

di Marina Beccuti

L'Italia che ama il calcio bello, puro, le bandiere che non abbandonano mai la nave e sanno giocare in modo divino non può che applaudire Francesco Totti, detto il Pupone. Lui, che a 38 anni segna ancora in Champions League e diventa il bomber più anziano a segnare in Europa. Il capitano della Roma è il punto di riferimento per tutti i compagni che quando vanno in affanno lo guardano e lui sa trascinarli. Se poi sbaglia qualche avverbio o verbo non ce ne frega nulla, perchè non insegna all'Università ma gioca a calcio. Totti poi ha una caratteristica che piace tanto a chi crede ancora in un calcio (e sport) pulito, dice quello che pensa, non ha peli sulla lingua, è sincero, onesto, non si nasconde nel solito perbenismo del nostro sport, che poi si scopre corrotto nei meandri del calcioscommese (non sono indiscrezioni, ma realtà. Vedere alla voce inchiesta di Cremona).

Lasciamo perdere i veleni di Juventus-Roma, partita importantissima ma diretta dal solito Rocchi, del quale non si sa più se è incapace o mal disposto in campo, propendo per la seconda soluzione, perchè a questo punto si merita la canzone del grande Lucio Battisti "Ancora tu". Analizziamo la frase di Totti che indica alla Juventus la via di andare a giocare in un altro campionato. Ha ragione, ha detto bene er Pupone, perchè l'aristocrazia, presunzione e supponenza juventina devono continuamente offendere il calcio? La prova viene dall'estero, dove i cosiddetti gobbi spesso fanno brutte partite e perdono. Con arbitraggi degni di questo nome le squadre che giocano contro alla Vetusta Signora hanno pari opportunità, in Italia no. Perchè a dettare legge in politica, economia, calcio, motori ecc. c'è sempre lei, la Fiat o Fca come si chiama adesso. Guai a sgarrare, chi ha un lavoro importante rischia di trovarsi in braghe di tela. Vedi Fernando Alonso, ha criticato la Ferrari e l'hanno sbattuto fuori. Lui ovviamente non è in braghe di tela, in fondo gli ha succhiato abbastanza soldi da vivere di rendita.

Quando parli con gli avversari, che siano Fiorentina, Roma o Napoli, c'è sempre un comune denominatore, l'odio verso la Juve. Non ci piace usare parole forti, ma parlare di antipatia è troppo soft, si tratta proprio di odio.

Seguendo la vicenda di domenica, il lunedì si sveglia madama Agnelli, Emma (Lambs sui social network), che twitta che è Totti che dovrebbe andare a giocare nel suo campionato. Vabbè il cuore bianconero della famiglia va sempre difeso e la dolce signora è appassionata in quanto è sempre accanto al marito e si nota che segue la partita con ardore. Ma la sua frase, possiamo dire innocente, apre a varie interpretazioni. Personalmente le ho scritto un tweet, che sarebbe bello che un giorno gli Agnelli se ne andassero via e così Torino sarebbe liberata. Via la Fca in Usa, la Juve nel soccer americano e finalmente sport e economia cittadini potrebbero vivere un periodo nuovo, di libertà, di pari opportunità, di non dover aspettare sempre l'autorizzazione dall'alto per chi ha delle idee da mettere in pratica. Gli Agnelli sono pesanti, noiosi, obsoleti, che tengono in scacco una città da secoli.

Preferisco giocare nel campionato di Totti, dove tutti possono vincere e perdere senza creare dei casi. Dove un arbitro se sbaglia è per incapacità e non per suddistanza psicologica. Un mondo a colori dove viene abolito il bianco e nero. Buona parte degli addetti ai lavori hanno commentato che Totti ha esagerato. Perché? Non ha insultato nessuno ha solo esternato il pensiero che accomuna milioni di italiani che sono stufi di certe situazioni. Da Medioevo.

 


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