Tra rabbia e rimpianti ora il Torino deve voltare pagina: c’è il derby
Fonte: Elena Rossin
Se si pensa che il Torino avrebbe potuto avere 12 punti e invece ne ha solo 8, per due falli sciagurati di Djidji che hanno provocato due rigori netti e inconfutabili nelle ultime due partite, si rivoltano le budella per la rabbia e si ha la sensazione che i fantasmi del passato siano in agguato. E che rimpianto per la possibilità gettata alle ortiche di arrivare al derby con quattro punti in più degli avversari perché il Torino avrebbe potuto vincere e non solo pareggiare con Lazio e Venezia. Ma ormai il danno è fatto e si deve voltare pagina altrimenti sabato la Juventus “matará” (ucciderà) il Toro tanto più che si giocherà alle 18, ma c’è ancora l’ora legale e per il sole saranno le 17: l’ora che rievoca l’orazione funebre (“A las cinco de la tarde”, alle cinque della sera) di Federico Garcia Lorca per l’amico torero Ignazio Sanchez Mejias, ucciso da un toro nell’arena di Manzanares. Nello specifico metaforicamente però sarebbe il Torino di Juric a farne le spese. Molto meglio allontanare certi pensieri affinché la negatività, che era stata respinta nelle precedenti partite grazie a prestazioni convincenti e a risultati pienamente positivi, non torni ad avvolgere il mondo granata.
Toccherà a mister Juric trasformare la rabbia e i rimpianti in forza propulsiva superando anche le assenze che sono pesanti. Infatti, non disporrà di Djidji, espulso per doppia ammonizione nel giro di due minuti ieri sera a Venezia, molto probabilmente anche di Izzo a causa della lombalgia acuta che lo ha colpito proprio ieri impedendogli di essere convocato per la partita con i lagunari e di Belotti, Praet, Pjaca, Zaza e Edera alle prese con i rispettivi infortuni. Salvo imprevisti potrà invece contare su Aina che oggi dovrebbe essere regolarmente ad allenarsi al Filadelfia e che aveva dato forfait a causa di seri motivi familiari. Il Torino dovrà recuperare le energie fisiche e trovare la giusta concentrazione per non porgere il fianco alla squadra di Allegri che è alla ricerca della quadra dopo un avvio di stagione negativo, ma che le vittorie con Spezia e Sampdoria hanno un po’ risollevato, anche se le prestazioni non sono state del tutto convincenti.
Ieri al Penzo si è rivisto in campo Baselli, al suo esordio in questo campionato dopo le lunghe traversie iniziate con l’infortunio al ginocchio e la conseguente operazione l’8 giugno 2020, e può essere una risorsa in più. Mandragora ha potuto rifiatare con il Venezia visto che è andato in campo al 71esimo e ha anche avuto sui piedi il gol della possibile vittoria, ma si è fatto ipnotizzare da Maenpaa tirandogli il pallone addosso (90’+6’) e ha l’occasione con la Juventus di farsi perdonare segnando il classico gol dell’ex. Brekalo potrà contare sull’entusiasmo per la prima rete in Serie A, che avrà anche illuso per la possibile vittoria, ma che comunque ha portato in dote un punto. Singo e Sanabria, unica punta a disposizione, e forse anche Pobega dovranno fare gli straordinari. Ma alla Juventus non di deve concedere nulla e il Torino non può scivolare nell’involuzione. Juric è uno tosto e dovranno esserlo anche i giocatori.