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Tre partite verità per il Torino in bilico fra voglia di emergere e mediocrità

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Torino

Il confine tra essere qualcuno e far parte della massa alle volte è una linea sottile. E’ il caso del Torino che ha dimostrato che con squadre più forti, Juventus, Inter, Milan e Lazio, riesce a tener loro testa, ma poi manca la zampata vincente e finisce per non andare oltre il pareggio. Oppure quando affronta avversari decisamente alla portata, Udinese, Venezia e Cagliari, e perde ignominiosamente. Sono solo alcuni esempi che volutamente si riferiscono all’attuale girone di ritorno, ma sono così significativi da fotografare perfettamente la realtà della squadra granata e rendere inutile il risalire a trovarne altri precedenti, e ve ne sono parecchi negli ultimi anni.

Per fare il salto di qualità evidentemente occorre vincere con le squadre alla portata e almeno qualche volta riuscire a battere una big. Il Torino che da tempo si è assestato all’11° posto è una squadra che vive in quello che può essere chiamato limbo: distante dal rischio di essere coinvolto nella lotta per non retrocedere, ma altrettanto lontano dal poter aspirare alle coppe europee. Insomma se ne sta nella mediocrità della massa. Adesso i granata hanno tre partite con Spezia, il recupero con l’Atalanta, e con l’Empoli dove possono dimostrare di avere dalla prossima stagione a fronte di indispensabili rinforzi la capacità di emergere, di elevarsi tendendo verso un futuro se non proprio fra le big del calcio italiano almeno fra quello delle squadre che frequentano i piani semi nobili. Per dirla chiaramente essere una delle formazioni che si qualificano in un posto utile per la Conference League o l’Europa League.

Sabato pomeriggio in casa con lo Spezia il primo test verità. La squadra di Thiago Motta a cinque partite dalla fine del campionato è al 15° posto e grazie ai 33 punti fin qui conquistati ha un margine di 11 lunghezze che le permette di dover solo amministrare il vantaggio per restare in Serie A, pur tenendo conto che il Venezia ha una gara da recuperare e la Salernitana due. Il secondo test verità il mercoledì successivo per il Torino sarà quello con l’Atalanta che è in crisi, ha perso le ultime tre partite con Napoli, Sassuolo e Verona, ma è tutto il girone di ritorno che non è più sul livello delle annate precedenti perché forse si è concluso il ciclo di Gasperini e l’arrivo dei soci americani che hanno acquisito il 55% del capitale sociale hanno destabilizzato un ambiente che già aveva qualche scricchiolio. Infine Il terzo test a cavallo fra aprile e maggio, che concluderà il trittico di tre partite in poco più di una settimana, per la squadra di Juric sarà con l’Empoli attualmente al 14° posto con 34 punti che è in una situazione molto simile allo Spezia in quanto è bisognoso solo di amministrare il vantaggio su chi ha già un piede in Serie B o su chi rischia di essere ancora più coinvolto nella lotta per la salvezza.
Il Torino può restare nella mediocrità oppure può emergere: dipende da quanti punti conquisterà con Spezia, Atalanta e Empoli. Il giocare bene è relativo conta solo il risultato.


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