Tutti per uno, uno per tutti: con questo spirito il Torino può salvarsi
Fonte: Elena Rossin
Un patto. Serve un patto da farsi all’interno dello spogliatoio tra i giocatori per raggiungere il fine comune di togliersi dal baratro che si affaccia sulla serie B. E il motto di questo patto può essere preso da “I tre moschettieri”: tutti per uno, uno per tutti. Calza a pennello per il Torino. Tutti i giocatori devono dare il loro contributo perché solo così con la comunione d’intenti quei due punti che oggi il Torino ha più di Genoa e Lecce non si ridurranno e, anzi, potranno essere incrementati in modo da evitare alla squadra di finire nel vortice della lotta per salvarsi. Ogni singolo deve dare il massimo mettendoci tutto quello che ha per aiutare gli altri in un costante mutuo soccorso perché se uno è in difficoltà solo con il supporto dei compagni ne viene fuori con giovamento per tutta la squadra.
Le difficoltà non mancheranno da quella comune a tutte le squadre di una forma fisica da perfezionare dopo il lungo stop al calcio a quella del ritrovare il ritmo partita passando per dover giocare partite in media ogni tre giorni con tutte le problematiche che ne conseguono e poi, non ultimo, il sopperire agli infortuni e in generale mantenere una buona condizione atletica del gruppo, al Torino si sono già verificati quelli di Baselli e Verdi. I granata hanno anche l’obbligo, prima di tutto morale, di voltare pagina rispetto a quanto fatto vedere prima del lockdown.
Il Torino può contare sui suoi giocatori chiave da Sirigu a Belotti, da Rincon ad Ansaldi, che pur avendo muscoli fragili e da preservare è importante in campo e nello spogliatoio. Ci sono poi elementi che devono ritrovarsi come Izzo, Nkoulou, Meïté, Aina e Zaza. Giovani che hanno l’occasione di affermarsi Lyanco, Edera, Bremer e Millico. Calciatori che il loro lo fanno chi in campo come De Silvestri o nel lavoro quotidiano Rosati e Ujkani. C’è chi deve dare continuità alle prestazioni da Lukic a Brenguer passando per Djidji. E chi è stato aggregato dalle giovanili, i vari Singo, Adopo, Freddi Greco, Sandri, Ghazoini, Enrici e Celesia, che lavorando bene in allenamento possono ritagliarsi spazio per spezzoni di gara o chissà forse anche di più, visto che mister Moreno Longo è uno che i giovani li vede.
Tutti per uno, uno per tutti per tenere il Torino in serie A e poi raggiunto l’obiettivo e fatto il proprio dovere ognuno potrà trarne le somme e decidere se varrà ancora la pena restare oppure se per la propria carriera sarà meglio andare altrove.