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Tuttosport intervista Cairo: tutto su mercato, società e futuro

di Giulia Borletto

Ultima intervista dell'anno per il presidente Urbano Cairo. Ultima intervista concessa al Tuttosport in cui parla a 360 gradi di mercato, di arrivi, di partenze, di Svizzera ma soprattutto di Torino. Era troppo tempo che non si parlava di cessione societaria e come ricordino di un anno passato tra annunci, smentite e contestazioni, ecco arrivare l'ultima notizia d'oltrAlpe: la Alessandro Proto Consulting vuole acquistare il Torino. La novità di oggi è che l'omonimo amministratore delegato sarebbe stato condannato per truffa e altro e la risposta di Cairo in merito è: "Lho appena saputo anch’io. Comunque il mio legale gli aveva già mandato una diffida l’altro giorno. Sono pronto a portarlo in Tribunale se mil­lanta o arreca danni al Torino. Non volevo incontrarlo prima, figuratevi ora! Ho fiuto, che di­te? Anche con i Tesoro... che pu­re non c’entrano nulla con que­sto Proto... all’epoca li lasciai subito perdere. Feci bene. Guardateli oggi: vogliono già disfarsi della Pro Patria. Per non parlare di Ciuccariello. Teoricamente potrei incontra­re solo un imprenditore molto serio, noto, più forte economi­camente di me, che voglia dav­vero fare ancor più grande il Toro. Ma in giro non c’è nessu­no con queste caratteristiche interessato al club. Il Toro non è in vendita e non ha prezzo. E io voglio migliorarlo. Solo io posso farlo, lo dice la storia di questi anni. Siamo in corsa per la A, questo conta. Si deve con­tinuare così: umili, affamati, combattivi".

Lerda è da eleggere come il migliore allenatore della gestione del patron alessandrino o almeno per adesso sta dimostrando di essere quello che sta riuscendo a tenere la squadra unita e ligia al dovere. "Non voglio dire che Lerda può diventare il migliore perché non è che in passato io abbia avuto dei grandi allenatori... Ma può diventare sempre più bravo, questo sì. E già lo è. E’ stato intelligente anche a cam­biare qualcosa tatticamente, aggiustando la fase difensiva. Da 9 gare non perdiamo e sia­mo in continua crescita. Solo così vinci i campionati. Deve badare al sodo sempre più e meglio, Lerda. Intanto ha già i miei complimenti, la mia sti­ma. Quanto a Petrachi: è stato il ds che mi ha dato più soddi­sfazioni, ma deve fare sempre meglio pure lui. Nella scorsa stagione ha compiuto miracoli nell’emergenza e abbiamo sfio­rato la A. Ora per fare bene, ma con la b maiuscola, si deve cen­trare la promozione. Dico que­sto col massimo della stima, proprio perché Petrachi è gio­vane e già molto bravo".

Il mercato di gennaio non sarà rivoluzionario come quello dello scorso anno: pochi colpi mirato dove ce n'è veramente bisogno. Gli arrivi comunque saranno da gestore in base alle partenze, anche se da escludere per il presidente ci sarebbero sia Iunco che Ogbonna, mentre per Bianchi non c'è nessun dubbio: non andrà da nessuna parte. "Gabionetta è ormai è una minestra riscal­data. La sua vicenda contrat­tuale è nebulosa, in più non gioca da 6 mesi. L’altra sera nel summit con Lerda e Petrachi si è deciso che non perderemo più tempo dietro a lui. Rivas ci interessa, ma il Bari non lo cede. Di Giorgi ne stia­mo parlando. I nomi sono an­che altri. Petrachi ha fantasia, ne uscirà alla grande. Prenderemo un terzino de­stro, se Filipe tornerà al Par­ma. E un giovane al posto di Cofie. Poi, come ho detto, alme­no un esterno offensivo di valo­re. E un centrocampista cen­trale. Che sappia operare in mediana, ma pure impostare. Petrachi mi ha parlato di Pel­lerano, ma non mi sembra molto caldo. Budel è un altro giocatore che ci piace, però non voglio parlarne troppo. Non vorrei irritare Corioni". Nomi e facce che si aspetterà di vedere a Torino tra magari meno di un mese.


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