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Ufficializzare Vagnati e fare chiarezza su Longo altrimenti la squadra e il mercato ne risentiranno

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo

Cairo ha deciso di dare corso all’ennesimo ribaltone e può anche starci e ci sta persino che sia fatto adesso che il campionato è ancora forzatamente fermo e non si sa neppure se è quando riprenderà. Se però si dà il là a cambiamenti non si può non ufficializzarli e lasciarli a metà altrimenti l’incertezza che ne deriva crea problemi e in una società di calcio i problemi inevitabilmente si ripercuotono sulla squadra. Ormai tutti sanno che Vagnati è il nuovo direttore tecnico del Torino, non si può dire direttore sportivo visto che nel ruolo c’è Bava, anche se l’ex Spal non è ancora stato ufficializzato, ma come riporta Tuttosport, ci sono già procuratori che lo chiamano per proporgli giocatori. Altro problema, chi è in scadenza di contratto oltre che con il presidente stava anche parlando con Bava del rinnovo adesso si trova a non saper come comportarsi con l’attuale direttore sportivo. E i sondaggi che Bava stava facendo sia per cedere sia per prendere nuovi giocatori ora che fine faranno? Chi aveva parlato con lui adesso ha senso che continui a farlo non sapendo se ha un interlocutore che magari fra qualche giorno non sarà più quello giusto? Inoltre anche altri dirigenti potrebbero cambiare perché di solito un nuovo direttore tecnico vuole portarsi dei collaboratori con i quali è abituato a lavorare e anche in tal senso circolano i nomi di Gianmario Specchia, vice di Vagnati alla Spal, Andrea Bernardelli e Alessandro Andreini, attuali segretario e team manager della Spal. E’ evidente quindi che al più presto va ufficializzato l’arrivo di Vagnati e detto che ruolo avrà Bava e se ci saranno altri cambiamenti fra i dirigenti.

Capitolo allenatore. Anche su questo circolano insistenti voci che Moreno Longo possa non essere più l’allenatore del Torino nella prossima stagione e ci sono già i nomi di chi potrebbe sostituirlo da Semplici, che era stato esonerato dalla Spal il 10 febbraio, a Pioli, che a fine stagione quasi certamente lascerà il Milan, passando per Maran, esonerato dal Cagliari il 3 marzo, e D’Aversa, attualmente al Parma, ma anche, seppur un po’ più defilato, Nicola, che sta cercando di evitare che il Genoa retroceda. Ma se il campionato riprenderà con la squadra che si trova a ridosso della zona retrocessione che autorità avrà Longo sui giocatori se non si sa se resterà. Cairo deve fare chiarezza anche su Longo al più presto non può aspettare che eventualmente finisca il campionato per poi decidere. Il presidente può anche decidere che Longo non sarà più l’allenatore del Torino nella prossima stagione e riuscire a tenere sul pezzo la squadra alla ripresa del campionato se su tutto il resto c’è chiarezza perché i giocatori saprebbero che devono mettere il massimo impegno poiché se anche l’allenatore andrà via gli altri dirigenti sono quelli con i quali dovranno fare i conti anche in futuro.

Questione mercato. Sarà ben più complicato per tutti a causa dei cartellini dei giocatori svalutati nella maggior parte dei casi di almeno un 20%, ci sarà meno liquidità per cui le trattative saranno più difficili da portare a conclusione. Se non si parte per tempo si rischia di non riuscire né a piazzare i giocatori che non rientrano più nel progetto tecnico né a prendere i nuovi con i quali si vuole iniziare il nuovo ciclo finendo poi per doversi accontentare di seconde, terze e anche quarte scelte oppure di far arrivare i giocatori, dai consti non indifferenti per gli standard granata, l’ultimo giorno di mercato con la conseguenza che fanno poi molta fatica ad inserirsi e rendono molto meno delle aspettative come accaduto a Zaza e Verdi, tanto per fare solo due nomi. Ma prima di tutto serve sapere chi sarà l’allenatore altrimenti si possono anche prendere e dare via giocatori, ma poi si rischia di costruire una squadra che non è adatta al tipo di gioco dell’allenatore.

Negli ultimi anni incertezze e sbagliato tempismo hanno impedito al Torino di fare il famoso salto di qualità con conseguenze che tutti conoscono. Adesso che un nuovo corso si sta intraprendendo è arrivato il momento di fare tesoro degli errori commessi in passato e non ripeterli più. Ci sarà la volontà di agire in questo senso? Nel futuro prossimo lo si saprà e se anche per chissà quanto tempo gli stadi rimarranno chiusi i tifosi faranno le loro considerazioni e troveranno il modo civile per esternare il loro il dissenso o il loro assenso.


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