Un bel banco di prova per i granata la gara con l'Atalanta
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
La metà classifica occupata dal Torino dopo cinque giornate è in assoluto un buon risultato per una neo-promossa. Qualcuno potrà obiettare che il calendario non ha posto i granata a confronto con squadre particolarmente forti. Prima il Siena per l’esordio in serie A giocando in trasferta e portando a casa un pareggio, a reti inviolate e senza infamia e senza lode, con una diretta concorrente per la salvezza. Poi in casa la vittoria netta per risultato e gioco prodotto con il Pescara, altra neo-promossa. A seguire, ancora fra le mura amiche, l’Inter, unica sconfitta, ma con onore e senza sfigurare; prestazione del Torino spiegata dai maligni con il fatto che i nerazzurri erano e sono ancora alla ricerca del miglior assetto e di conseguenza di un gioco efficace. La successiva partita in trasferta con la Sampdoria, ancora una neo-promossa e un altro pareggio deciso da un episodio per parte, gara dove il gioco non è mancato alla squadra di Ventura, ma qualche imprecisione di troppo a centrocampo e sotto porta c’è stata e un Gillet in forma smagliante ha evitato che i blucerchiati prevalessero per quel che attiene al risultato. Infine, la gara casalinga con l’Udinese terminata con un pareggio a reti inviolate e per il Torino il rammarico di due traverse (32’ pt Basha e 4’ st Sansone) e un palo (35’ st Santana) e di aver prodotto più degli avversari sul piano del gioco, ma di aver corso il rischio della beffa finale se al 93’ Gillet non si fosse superato bloccando sulla linea il tiro di Benatia. Alla luce di tutto ciò ottimisti e pessimisti non possono che concordare: l’avvio di stagione del Toro è positivo.
Posto come punto fermo l’avvio positivo, il Torino deve imparare a essere più preciso sotto porta perché soprattutto in serie A i gol mancati spesso si trasformano in reti per gli avversari, in particolar modo nel proseguo della stagione quando tutte le squadre avranno trovato il miglior assetto e avranno una condizione fisica ottimale e le capacità corali e individuali emergeranno e incideranno sui risultati. La squadra di Ventura finora ha dato prova di avere un’identità e di cercare sempre di proporre il proprio gioco, ma il numero di tiri verso la porta finora 55 e i tiri nello specchio 21 sono stati concretizzati con quattro gol, i tre con il Pescara e il rigore con la Sampdoria. Considerando solo l’ultima partita disputata con l’Udinese avere rammarico per un pareggio che poteva essere una vittoria la dice abbastanza lunga su dove debbano essere apportati i miglioramenti in casa granata, poi per carità un po’ di sfortuna mercoledì con la squadra di Guidolin il Torino l’ha avuta e con le dovute e sacrosante proporzioni la mente a più di un tifoso sarà volata al 13 maggio 1992 all’Olympisch Stadion di Amsterdam e allo 0 a 0 che consegnò la coppa Uefa all’Ajax e al Torino rimase il rammarico per i pali di Casagrande e Mussi e la traversa di Sordo.
Domenica il Torino affronterà a Bergamo l’Atalanta che ha in classifica gli stessi punti, cinque, frutto di due vittorie (Milan 0-1 e Palermo 1-0), un pareggio (Cagliari 1-1) e due sconfitte (Lazio 0-1 e Catania 2-1). La squadra di Colantuono ha realizzato come quella di Ventura quattro gol e ne ha subiti altrettanti, mentre i granata uno in meno. Guardando i dati (elaborati da Panini Digital) salta subito all’occhio che l’Atalanta con 47 tiri verso la porta ne ha prodotti meno del Torino che ne ha fatti 55 così come i tiri nello specchio 19 a 21, però avendo realizzato lo stesso numero di gol è lapalissiano che i bergamaschi siano in proporzione più prolifici e che commettano meno errori sotto porta. Andando ad approfondire i dati il Torino prevale sull’Atalanta per percentuale di attacco alla porta 48,76 a 46,54 e per pericolosità 43,12 a 35,42 quindi se domenica i granata saranno precisi nei tiri finali nulla gli impedirà di segnare tanto più che i bergamaschi sono un po’ inferiori a loro per protezione dell’area 52,2 a 53,4. Atalanta e Torino sono sostanzialmente due squadre che in questo momento della stagione si equivalgono, di conseguenza è facile ipotizzare un pareggio nello scontro diretto, ma gli equilibri possono facilmente essere spostati a favore degli uni o degli altri in caso di tattica perfetta, concentrazione massima, voglia totale di vincere e coraggio degli allenatori di schierare gli uomini più adatti senza guardare in faccia nessuno e dei giocatori in campo di provare la giocata senza preoccuparsi del momentaneo giudizio in caso di errore. La differenza fra vincere o pareggiare oggi può avere ripercussioni importati a fine stagione: rimpiangere di non aver conquistato due punti adesso potrebbe significare il dover versare lacrime amare a fine stagione. Nell’era dei tre punti a vittoria la differenza fra pareggio e sconfitta conta poco, infatti, l’Atalanta ha gli stessi punti in classifica del Torino, ma con uno in più di penalizzazione, malgrado abbia perso una partita in più, però ne ha vinta una in più e pareggiate due in meno dei granata.