Un immenso Gillet strappa un punto al Palermo
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Sarà anche il portiere più basso della serie A, ma ha grande reattività, intuizione, capacità di leggere le mosse degli avversari, eleganza di movimento e intelligenza nell’impostare l’azione: ecco chi è Jean François Gillet. Anche oggi con il Palermo ha dimostrato di essere il miglior acquisto del Torino e per ben nove volte è intervenuto evitando pericoli alla sua squadra: 6’ Donati, 27’ Kurtic, 34’ Barreto, 35’ Munoz, 37’ Ilicic, 44’ Morganella, 87’ Kurtic, 92’ Gracia e 94’ Kurtic. Se quest’estate la dirigenza granata avesse preso anche un attaccante che rendesse tanto quanto il portiere la squadra di Ventura avrebbe sicuramente più degli attuali nove punti in classifica e stazionerebbe in zona Europa League. Non che stare a metà classifica per una squadra neo-promossa sia un traguardo di poco conto, ma rimane il rammarico per non ottenere di più a causa di scelte di mercato.
Fatto il doveroso elogio a Gillet bisogna subito dire che il Torino torna da Palermo avendo raccolto più di quanto ha seminato, i rosanero soprattutto nel primo tempo con tiri da fuori sono andati in parecchie occasioni vicini al vantaggio e solo uno strepitoso Gillet ha impedito che i tifosi rosanero al Barbera gioissero. La grande prestazione del portiere granata non deve però far pensare che i difensori abbiano demeritato, anche se mancavano Ogbonna, sostituito da Rodriguez, e Darmian, da D’Ambrosio, e un po’ a sorpresa Glik è stato tenuto in panchina e mandato in campo Di Cesare (la spiegazione potrebbe essere che il polacco era reduce dalle gare con la nazionale e per mantenere fede al discorso che tutti i giocatori che si allenano bene in settimana hanno prima o poi la possibilità di giocare Ventura ha affiancato a Rodriguez Di Cesare) e a chiudere la linea difensiva Masiello che rientrava da tre settimane di stop per infortunio. La difesa del Torino è vero che ha concesso parecchie palle al Palermo, ma tutti i tiri dei rosanero sono stati dalla distanza e questo vuol dire che i difensori granata meritano di essere fra i migliori della serie A, infatti avendo incassato cinque gol in otto partite sono con quelli del Napoli appena un gradino sotto a quelli della Juventus che di gol ne hanno presi quattro.
Il Torino al Barbera non è stato efficace né nel proporre il proprio gioco né soprattutto nel creare pericoli alla porta difesa da Ujkani se non in due occasioni con Bianchi soprattutto la prima, quella sul finire del primo tempo (43’) cross di Gazzi e tiro del capitano con il portiere del Palermo che sceglie alla perfezione il tempo dell’uscita e fa sua la sfera, e poi nella ripresa (56’) quando il granata tenta il pallonetto che non gli riesce perché il portiere avversario non era abbastanza fuori dai pali e in un’altra occasione con Masiello che quasi a fine partita (83’) tira la palla che rimbalza vicino al secondo palo e viene deviata sul fondo dall’estremo difensore. Se proprio si vuole essere generosi si può considerare anche il tentativo (72’) di Meggiorini che ricevendo palla in area la stoppa non bene e quando va al tiro non è efficace e Ujkani in uscita non ha problemi a parare.
Nel primo tempo il gioco è stato prodotto dal Palermo che creava superiorità numerica a centrocampo grazie anche alla bravura dei suoi giocatori nell’uno contro uno e provava così a rendersi pericoloso con tiri dalla distanza perché in campo non c’era Miccoli, entrato poi nella ripresa, ma il giovane Dybala, che è un giocatore dotato di tecnica per come tocca la palla, però acerbo tatticamente e fisicamente. Il Torino con i suoi centrocampisti, Gazzi e Basha, gli esterni Cerci (sostituito al 59’ da Stevanovic) e Vives, e gli attaccanti, Bianchi e Meggiorini (rilevato al 73’da Sgrigna) ha concesso troppi spazi ai giocatori del Palermo e fino a quando nel secondo tempo il ritmo non è calato faticava a far circolare la palla, infatti in più di una occasione mister Ventura ha ripreso i suoi ragazzi. Anche il gioco sulle fasce oggi ha lasciato molto a desiderare e non basta la giustificazione che Santana e Verdi non erano a disposizione perché la concezione del calcio di Ventura si basa proprio sui movimenti e sulle accelerazioni degli esterni. Quando nella ripresa i granata hanno un po’ accelerato il ritmo riuscendo a salire di venti-venticinque metri sono stati maggiormente in grado di tener palla nella metà campo del Palermo e Vives poteva così agire maggiormente tra mediana e attacco, però questo non ha prodotto una maggiore pericolosità offensiva.
La squadra di Gasparini anche oggi nel secondo tempo è riuscita a mantenere meno il possesso della palla e ha abbassato il ritmo e questo ha comportatoo una minore pericolosità offensiva, infatti sei degli undici gol fin qui subiti sono stati incassati nell’ultimo quarto d’ora, ciò evidenzia una minore concentrazione, ma soprattutto un calo fisico. Su questo il Palermo dovrà lavorare per affrontare al meglio la trasferta di sabato a Siena. Il Torino dal canto suo deve trovare soluzioni che rendano il suo gioco maggiormente offensivo perché non potrà sempre e solo contare su San Gillet per racimolare punti, ma deve iniziare a segnare perché i nove gol che ha realizzato li ha fatti in sole tre partite e ben in cinque nessun suo giocatore è riuscito a gonfiare la rete avversaria, troppe gare senza gol anche per una squadra che ha come obiettivo salvarsi.