Un po’ di chiarezza sul trasferimento del Museo del Toro
Fonte: Elena Rossin
Il Museo del Toro si trasferirà non più al Filadelfia, ma nell’area dell’ex Moi? Per rispondere a questa domanda prima di tutto bisogna fare tanta chiarezza. Tutto parte da venerdì scorso e dal sopralluogo effettuato all’ex Moi. Al sopralluogo hanno partecipato Domenico Beccaria, presidente dell’Associazione Memoria Storica Granata (che gestisce il Museo) e consigliere della Fondazione Filadelfia, Giuseppe Ferrauto, consigliere del Torino Fc e consigliere della Fondazione Filadelfia, insieme a tre esponenti del Parco Olimpico, la società che gestisce le strutture del patrimonio legato ai Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.
Perché si è fatto il sopralluogo? Il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata - nato e gestito da tifosi del Toro che si prodigano, gratuitamente e semmai mettendo denaro di tasca loro, per farlo vivere e accrescere sempre di più - era nella sua versione iniziale collocato in locali annessi alla Basilica di Superga - dove il 4 maggio 1949 di ritorno da un’amichevole a Lisbona con il Benfica si schiantò, sul retro del complesso non lasciando sopravvissuti, l’aereo che riportava il Grande Torino a casa - e poi, quando i frati non rinnovarono più l’affitto dei locali, il Museo fu accolto a Grugliasco, grazie all’amministrazione del comune dell’hinterland torinese che mise a disposizione Villa Claretta Assandri. In tanti, per non dire tutti i tifosi del Toro, ritengono che il Museo dovrebbe essere a Torino e in particolare al Filadelfia, dove il Grande Torino si allenava e giocava. E con la ricostruzione appunto del Fila questo legittimo desiderio doveva diventare realtà. Infatti, il progetto per la ricostruzione dello stadio Filadelfia comprende tre parti: quella sportiva, che è stata ultimata e viene regolarmente utilizzata per gli allenamenti della prima squadra e per le partite della Primavera. E poi ci sono quella aggregativa e quella culturale. In quella culturale era previsto che ci fosse il Museo del Toro, ma questo lotto non è ancora stato costruito. I sodi che hanno permesso la ricostruzione del Fila sono arrivati 3,5 milioni di euro dal Comune di Torino e altrettanti dalla Regione Piemonte attraverso il mutuo e uno dalla Fondazione Mamma Cairo e quindi dal Torino Fc. Per completare la costruzione del Filadelfia serve denaro e tutte le parti in causa stanno cercando delle soluzioni. Il Comune di Torino ha appunto avuto l’idea di proporre una soluzione alternativa per il Museo del Toro: l’area dell’ex Moi che si trova in piazza Galimberti, a mezzo chilometro circa dal Filadelfia. Ecco quindi il perché del sopralluogo.
A questo punto il Comune di Torino dopo aver fatto visitare l’area - attualmente dismessa, ma con un piano di riqualificazione già approntato e con i relativi soldi stanziati – dovrà presentare all’Associazione Memoria Storica Granata tutti i dettagli. A quel punto l’Associazione dovrà esaminarli e fare una sorta di studio di fattibilità, tenendo quindi conto dell’aspetto economico-finanziario e della gestione dell’area, ma anche del fatto che l’area ex Moi non è il Filadelfia. Quest’ultimo non è solo un dettaglio, come è facile intuire.
L’area dell’ex Moi ha come pro costi più bassi per la realizzazione dei locali del Museo così come inferiore sarebbe il costo di locazione e in più ci sarebbero tempi più rapidi nell’approntare i locali e la collocazione in quegli spazi del Museo potrebbe permettere al Torino Fc d’implementare l’impianto sportivo al Fila e al Comune di dare prestigio a quell’area che è da riqualificare. Ma come tutte le cose ha anche dei contro. E nei contro c’è, come si è detto, l’aspetto sentimentale che il Museo non sarebbe collocato al Fila e che l’area dell’ex Moi non è particolarmente sicura e rischia di diventare una sorta di zona isolata.
Ponderato con la massima accuratezza tutto, pro e contro, e nell’esclusiva ottica di tutelare gli interessi del Museo del Toro l’Associazione darà una risposta.
Oggi il Museo del Toro è a Grugliasco a Villa Claretta Assandri in via La Salle 87 e un domani si trasferirà a Torino. Dove? Si vedrà.