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Un Torino poco determinato ha finito per essere sconfitto dal Cagliari

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Se il vero campionato del Torino, come aveva affermato Ventura, doveva iniziare a Cagliari le premesse non sono positive perché i granata hanno perso e si sono fatti scavalcare in classifica proprio dai sardi che arrivavano da tre sconfitte consecutive. In campo non c’è stata una netta differenza fra le due squadre e forse poteva starci anche il pareggio, però il Cagliari ha pressato maggiormente mentre il Torino è stato troppo attendista nell’aspettare l’occasione giusta per ripartire e alla fine ha ottenuto la sconfitta. Anche perché in avvio di partita (3’) con Immobile aveva sprecato una grande occasione di passare subito in vantaggio e poi al 17’ Cerci era stato egoista non servendo El Kaddouri, meglio piazzato, e finendo per favorire la chiusura di Murru, facendo sfumare una buona occasione per andare in gol.

 

I ritmi del gioco sono stati abbastanza bassi e fondamentalmente Cagliari e Torino hanno pensato più a non subire gol che a realizzarne. Non hanno contribuito allo spettacolo i parecchi errori che si sono visti sui passaggi e la fin troppa attenzione dei giocatori a interrompere l’azione offensiva degli avversari con chiusure che non erano mirate a recuperare la palla, ma semplicemente a toglierla dai piedi degli altri. Il Cagliari aveva più bisogno del Torino di conquistare punti e anche di vincere e ci ha messo quel pizzico in più di determinazione e di concentrazione riuscendo a sfruttare al meglio due punizioni: 43’ Conti è preciso nel calciare la palla, anche se il tiro non era particolarmente potente, e grazie alla collaborazione di Dessena, collocato in barriera che al momento del tiro si è abbassato, ha tratto in inganno Padelli che forse si è tuffato con un istante di ritardo non riuscendo ad impedire alla palla d’infilarsi nella sua rete. All’88 è ancora capitan Conti che su tocco di Cossu con un tiro teso e potente regala la vittoria al Cagliari e corona la sua trecentesima partita in serie A con una doppietta, come aveva fatto lo scorso anno sempre ai danni del Torino. Il gol di Immobile, che aveva dato l’illusione del momentaneo pareggio, era arrivato al 52’ quando Sau, non in giornata, a centrocampo si era fatto soffiare la palla da El Kaddouri che aveva subito verticalizzato servendo Immobile che non si era fatto chiudere da Rossettini e aveva insaccato alle spalle di Avramov. A parte i tre gol e le due occasioni iniziali del Torino e altrettante per il Cagliari, all’11’ Ibarbo tira e la palla finisce di poco a lato e poi quando al 13’ Eriksson dalla distanza costringe Padelli a intervenire di pugno respingendo e D’Ambrosio sventa definitivamente il pericolo allontanando la sfera, le altre giocate offensive di entrambe le squadre non sono state particolarmente pericolose perché il più delle volte il pallone è finito abbondantemente fuori dallo specchio della porta (69’ Nainggolan, 77’ Immobile, 78’ Eriksson e 79’ Brighi) oppure il tiro non ha destato particolari problemi al portiere (13’ Eriksson, 30’ Immobile, 39’ Cerci, 50’ Cerci, 65’ Sau, 81’ Nainggolan e 92’ Cerci).

 

Ventura non è riuscito a sorprendere Lopez schierando il Torino con il 4-3-3 e facendo riposare Glik e Gazzi e inserendo invece Bovo, Brighi e El Kaddouri, quest’ultimo in parecchi frangenti  ha agito più da trequartista che da esterno d’attacco. Lopez, invece, si è affidato al 4-3-1-2 inserendo in difesa Rossettini e a centrocampo Eriksson e mettendo Nainggolan dietro le punte Ibarbo e Sau. Il Cagliari che aveva maggiormente bisogno di vincere ci è riuscito e Lopez ha allontanato la possibilità di essere esonerato. Il Torino avrebbe potuto fare di più perché di fronte non aveva una squadra impossibile da superare, la sensazione è che i granata siano troppo prudenti e preferiscano la politica dei piccoli passi puntando a non correre troppi rischi, così però oggi sono usciti dal Sant’Elia sconfitti.
Avere una mentalità vincente è importante per disputare un campionato non anonimo e il Torino al momento non sembra proprio possedere quella determinazione che gli avrebbe permesso di non perdere oggi a Cagliari e magari anche di riuscire a vincere in altre partite in precedenza. Per fare il salto di qualità ci vuole un cambio di mentalità. Ora ci sono due settimane di tempo per preparare la gara casalinga con il Catania, che ha tre punti in meno e occupa con la Sampdoria (impegnata nel posticipo di questa sera con la Fiorentina) i penultimi due posti della classifica, e il Torino ha tutto il tempo per cercare di rafforzare la determinazione utile a scendere in campo per vincere, soprattutto se di fronte ha una squadra alla portata.


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