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Un Torino snellito e ringiovanito con un obiettivo: restare fra le prime dieci

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Ivan Juric

Il Torino che si sta delineando ha meno senatori e più giovani di prospettiva e sotto la guida di Juric ha la possibilità di consolidare quanto di buono fatto nella prima parte della stagione con l’obiettivo di restare fra le prime dieci. Gli addii di Rincon, Baselli e il prestito di Verdi più gli arrivi di Pellegri e si attende l’ufficialità di Ricci vanno proprio letti in questa direzione. Andrebbe aggiunto anche Fares, ma l’infortunio purtroppo gli ha fatto chiudere anticipatamente la stagione. Negli ultimi tre giorni, compreso oggi, di mercato si potrebbe ancora assistere alla cessione di Izzo e/o magari anche quella di Zaza e decisamente non facile, però neppure impossibile, all’arrivo di Gatti.    

Juric si trova quindi una rosa snellita, ceduto anche in prestito Kone al Crotone e Sava a titolo definitivo al Cluj, e ringiovanita in linea con quello che è il suo pensiero di avere a disposizione giocatori di qualità e giovani. In estate si era già iniziato con il puntare in porta su Milinkovic-Savic (24 anni) e come terzo portiere Gemello (21), in difesa su Zima (21) e consacrare Buongiorno (22), sulle fasce Singo (21) da far affermare, in mezzo al campo Pobega (22), sulla trequarti Brekalo (23) e in attacco Warming (21), quello che finora ha avuto minori chance. L’inverno scorso il la lo avevano dato gli arrivi di Mandragora (24) e Sanabria (25) e su questa scia anche se con qualche primavera in più, ma non molte, l’aver preso nell’estate del 2020 Vojvoda, che fra pochi giorni, il 1 febbraio compirà, 27 anni, e in questa Pjaca (26) e Praet (27). Nessuno di loro si è dimostrato un giocatore da bollare come flop, magari qualcuno è stato frenato da qualche problema fisico e qualcun altro deve sgomitare per un posto con un compagno, ma per il rapporto qualità/prezzo, anche se più di uno è in prestito, la resa tutto sommato c’è stata.

Nel caso la sfortuna dovesse lasciare in pace il Torino, risparmiando i giocatori da altri infortuni e da nuove positività al Covid, ulteriori progressi la squadra può farli e questo sarebbe utile anche in prospettiva futura perché la prossima estate con l’addio di Belotti e quello di Bremer, base d’asta 35 milioni, oltre alle cessioni di chi non è andato via in questa sessione di mercato e non rientra nei piani tecnici Cairo e Vagnati dovranno confermare chi indicherà Juric trasformando i prestiti in acquisti definitivi, trattenere chi si è messo in luce e appunto sostituire i partenti. Ed è su questo che si capirà se il progetto che ha in testa Juric per il Torino sarà tramutato in realtà oppure naufragherà.


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