Una reazione il Torino l’ha avuta con la Roma nonostante tutto ed è da qui che ha il dovere di ripartire
Fonte: Elena Rossin
L’arbitro Abisso e il Var hanno contribuito e non poco all’ottava sconfitta del Torino su dodici partite, fallo di Mancini su Belotti non rilevato, secondo cartellino a Singo dato con esagerata severità e rigore concesso alla Roma un po’ generoso. Detto questo e che magari i granata avrebbero perso comunque, un segnale di ripresa gli uomini di Giampaolo lo hanno mandato dopo lo sprofondo che avevano avuto con l’Udinese. Ed è proprio da questo che devono ripartire. Sarebbe un vero peccato e una colpa grave se domenica all’ora di pranzo con il Bologna non dessero continuità a quanto fatto vedere ieri sera.
L’allenatore del suo ce l’ha messo per scuotere la squadra con le scelte iniziali di lasciare fuori Sirigu, Nkoulou, Izzo, Rincon, Andaldi, Rodriguez e Bonazzoli tanto più che non disponeva di Baselli, Millico, Murru, Verdi, Zaza e Ujkani. Alcune esclusioni iniziali, quelle di Rodriguez, Ansaldi, Rincon e Bonazzoli, sono state indubbiamente anche dettate dalla consapevolezza che dovendo giocare tre partite in sette giorni con la prima, Roma, e l’ultima, Napoli, con avversari molto più forti era meglio far riposare giocatori che con il Bologna sarebbe stato meglio averli al massimo della condizione. Ma resta il fatto che Giampaolo ha fatto capire che vista la situazione molto delicata della classifica, ultimo posto in coabitazione con il Crotone e i problemi che ci sono a iniziare dall’enormità dei gol subiti, con i tre di ieri sera si è arrivati a 30, bisogna prima di tutto badare al sodo ed il sodo è puntare a vincere ad ogni costo con il Bologna.
L’approccio alla partita dei giocatori del Torino ieri sera è stato positivo e un buon segnale è stato anche il non essersi arresi dopo i due gol della Roma che potevano portare a una goleada dei giallorossi, che hanno chiuso la gara segnando il terzo gol prima di entrare definitivamente in modalità allenamento. Prova ne è che in inferiorità numerica dal 14° minuto e costretti a sostituire Ansaldi al 45’ a causa di un problema muscolare (l’argentino era stato recuperato proprio in vista di questo match dopo l’affaticamento ai flessori della coscia destra di una settimana prima) gli uomini di Giampaolo hanno tirato 16 volte, 8 dei quali in porta, segnando un gol con Belotti (73’) e colpendo la traversa con Edera (64’). Certo non sono mancate le difficoltà nel fare possesso palla soprattutto nel primo tempo in una partita che comunque per buona parte è stata giocata su ritmi bassi così come non hanno convinto le prestazioni di Meïté e Vojvoda, anche Lukic e Segre avrebbero potuto fare un po’ di più, e ci sono stati errori di Bremer e Lyanco in occasione dei gol subiti, ma almeno Milinkovic-Savic, Buongiorno, Gojak, quest’ultimo per il poco che è stato in campo, Edera e Bonazzoli hanno fatto vedere che possono dare il loro contributo alla causa granata. Qualche cosa di buono in questo Torino c’è e va coltivato affinché cresca e produca frutti. Se poi anche chi finora non è stato all’altezza cambiasse rotta allora qualche speranza in più di risalire la china ci sarebbe.