Va bene il prolungamento del contratto a Vagnati, ma Cairo gli deve anche dare un budget per gennaio
Fonte: Elena Rossin
Aver armato il direttore tecnico Davide Vagnati, con il contratto in scadenza nel 2023 operare in sede di mercato per lui non sarebbe stato facile, mentre adesso il rapporto è stato prolungato al 30 giugno 2025 ed è stata una mossa valida da parte del presidente Cairo, e gli va riconosciuto. Adesso servirebbe che anche a Juric fosse prolungato il contratto come si vocifera, scadrà nel 2024, così Vagnati avrebbe una carta in più da spendere con gli agenti dei calciatori potendo dire che il progetto intrapreso con l’arrivo in panchina del tecnico croato sta andando avanti. Ma è anche più che comprensibile che Juric prima di firmare un nuovo contratto che lo leghi al Torino attenda di vedere come la società agirà sul mercato a gennaio, i precedenti, com’è risaputo, non sono stati del tutto positivi.
Fin qui tutto abbastanza bene, ma resta una cosa fondamentale: dotare Vagnati di un budget per fare la “spesa”. L’essere creativi, nel senso di trovare soluzioni per spendere il meno possibile e cercare di avere un gruzzoletto da eventuali cessioni, come dimostrano le precedenti sessioni di mercato, non sempre porta a rinforzare completamente la squadra. Il Torino, che dopo quindici partite ha tre punti in più dell’anno scorso, non ha bisogno di molti innesti, ma indubbiamente di alcuni mirati e di qualità. A gennaio fare mercato è ancora più complesso che in estate: chi ha buon giocatori se li tiene e chi, per vari motivi, deve sbarazzarsi di qualcuno prova a farlo cercando di ricavarne il più possibile. Non facile quindi e il Torino ha bisogno di un vice portiere visto che Berisha ha chiesto di essere ceduto per giocare di più, un centrocampista alla Pobega che Juric chiede dall’estate, un attaccante poiché Pellegri, purtroppo, continua ad avere problemi fisici e Sanabria, come ampiamente dimostra la sua carriera, segna troppo poco e un esterno sinistro, tenuto conto che Lazaro, Aina, Vojvoda e Singo sono tutti destri, seppure i primi tre possono giocare anche sinistra. Per il resto alcuni giovani, Bayeye, Adopo, Garbett, Seck e Ilkahan, non sono ancora pronti per la Serie A, ma basta darli in prestito e sostituirli, in questo caso sì con altri prestiti di giocatori più esperti che possano dare garanzie al momento di subentrare nei finali.
Vagnati ha tanto lavoro da fare, ma per riuscire al meglio è fondamentale che abbia un budget e tocca al presidente Cairo rifornirglielo altrimenti sarà difficile che possa fare operazioni alla Ricci, non sempre a gennaio si riesce ad ottenere in prestito oneroso, 2 milioni di euro, un giovane veramente valido anche se si concorda il riscatto poi in estate a una cifra congrua, per Samuele sono stati versato all’Empoli altri 8,5 mln, o alla Schuurs, costato 9,5 mln. Per ogni giocatore giovane di un certo livello oltre al fiuto nell’individuarli e alla capacità di battere la concorrenza devono essere investiti una decina di milioni. A gennaio oltretutto servono giocatori pronti subito, senza problemi fisici e che si inseriscano velocemente, evidentemente sono profili che costano.