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Vagnati Day, c'è entusiasmo. Ora si aspetta il primo colpo

di Claudio Colla

Ritiratosi dal calcio giocato a 34 anni, per Davide Vagnati, genovese di nascita, passato dalle giovanili della Sampdoria a una lunga trafila soprattutto tra C1 e C2, vestendo le maglie di Andria, Biellese, Casale, Massese, Benevento, Pisa, e Giacomense, si aprono ulteriormente le porte, in direzione di una carriera dirigenziale decisamente più brillante e sugli scudi di quella da calciatore. Quarantadue anni appena compiuti, lo stratega ligure, dopo sette stagioni di inaspettato successo ai vertici decisionali della SPAL, lungo i quali ha restituito alla gloriosa tradizione estense, e alla vivibilissima e ridente città di Ferrara, il sorriso e le emozioni della Serie A, è ora operativo, in diretto contatto con Urbano Cairo, in sella al Toro.

Impossibile, ora, non chiedersi quale sarà la prima mossa concreta, in assoluto, del nuovo responsabile dell'area tecnica granata. Innanzitutto, rumours e logica portano a pensarlo, una seria valutazione sul futuro di Moreno Longo alla guida della squadra. Difficile pensare che si possa attendere la ripresa delle gare giocate, ancora tutt'altro che certa: urge muoversi ben prima di quella vaga prospettiva di metà giugno. E le carte in regola perché si ricostruisca il tandem con Leonardo Semplici ci sono tutte. Dopo la gloriosa cavalcata al confine tra Emilia e Romagna, il tecnico toscano può ritrovarsi con un ambiente in parte da ricostruire, forte però di quei veterani iperaffidabili che ha già dimostrato di saper valorizzare (Ansaldi, Rincòn, De Silvestri, forse persino Sirigu). E proprio l'ingaggio di Semplici come prossimo allenatore granata potrebbe rivelarsi il primo colpo dell'era Vagnati.

Con uno staff di scouting in attesa di insediarsi a pieno regime, Vagnati prepara i profondi cambiamenti che il Toro, nel bene e nel male, dovrà probabilmente affrontare. Forse decidere come reinvestire i proventi derivati dalle possibili cessioni di Izzo (salvo scambio alla pari con l'Inter: https://www.torinogranata.it/primo-piano/gagliardini-gli-scenari-e-duracell-il-toccasana-per-la-mediana-granata-104888) e Belotti, sicuramente sciogliere i tanti nodi legati ai nomi, già presenti in rosa, dal futuro in bilico. Da N'Koulou a Baselli, da Meité a Zaza, da Edera a Djidji. Con il probabile reintegro di Segre nel progetto, e alcune operazioni da portare a termine: Bonaventura tra tutti, Maxime Busi e, chissà, un cavallo di ritorno, sempre dal BeNeLux, come Thomas Ouwejan, per rinnovare e rinfrescare le corsie laterali. Con un ritorno nella parte medio-alta della classifica da conseguire, realisticamente, in due, massimo tre stagioni.


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Domenica 15 dicembre
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