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Ventura: “Dobbiamo capire come migliorare in attacco”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Per il mister granata la fase difensiva è stata buona. Rodriguez ha chiesto il cambio per un problema muscolare e Bovo non era disponibile per lo stesso inconveniente quindi è entrato Masiello. Rammarico per la rete di Pogba risultata irregolare.

 

Quali difficoltà avete incontrato oggi con la Juventus?

“Mi è stato fatto vedere che il gol di Pogba era irregolare e questo mi dispiace perché va a sommarsi a quello che era successo a Bergamo e con il Milan. Analizzando la partita devo dividerla in due fasi: quella di riconquista e quella offensiva. La fase di riconquista è stata, secondo me, buona e in alcuni casi molto buona, basta pensare che la Juventus fa mediamente venti-venticinque tiri in porta e oggi con noi il primo tiro lo ha effettuato con Giovinco al ventesimo della ripresa parato da Padelli, quindi se abbiamo concesso il loro primo tiro al ventesimo della ripresa è evidente che abbiamo fatto sotto l’aspetto dell’interpretazione una buona partita. Nella fase offensiva, invece, abbiamo fatto poco e potevamo fare di più e c’erano anche i presupposti per riuscirci, ma questo fa parte di un percorso di crescita. Glik e Moretti sono entrati almeno trenta volte palla al piede nella metà campo avversaria, ma la manovra si fermava perché spesso si delegava ad altri il compito di effettuare le giocate e sotto questo aspetto dobbiamo e possiamo fare meglio. Dobbiamo lavorare per far si che le cose siano effettuate in maniera migliore, però la riflessione è che bisogna anche sapere chi si ha di fronte poiché noi nell’uno contro uno alle volte siamo in difficoltà se si affronta uno come Chiellini al quale è difficile andare via. Mi è stato chiesto come mai non abbiamo segnato e sembrava che questo fosse un nostro problema sempre, invece, due gol al Sassuolo li abbiamo segnati così come al Milan, al Verona e al Bologna e a Bergamo non ci siamo riusciti per quello che è successo altrimenti avremmo potuto farne più di due, quindi non è la partita con la Juventus a cancellare quello che abbiamo fatto in precedenza dove c’erano margini di crescita continui. Dobbiamo soffermarci a riflettere sulla partita di oggi, dispiace aver perso il derby perché è stata una gara che se fosse terminata zero a zero nessuno avrebbe avuto niente da ridire. Però dobbiamo analizzare il perché si è fatto poco in fase offensiva, nonostante spesso ci siano stati i presupposti per farlo, questo fa parte del discorso di crescita che analizzeremo”.

 

La crescita in fase offensiva è possibile aumentando gli sforzi degli attaccanti o cambiando qualche cosa in altri settori del campo?

“Né l’una cosa né l’altra, può avvenire attraverso la personalità tecnica dei giocatori. Tevez ha fatto il mediano su Vives però poi quando la Juventus entrava in possesso della palla era supportato dalla qualità dei compagni e diventava una punta, non che i miei giocatori non abbiamo qualità, ma hanno caratteristiche diverse e bisogna avere l’umiltà di saperlo. Noi sotto questo aspetto abbiamo fatto meno e di conseguenza dobbiamo migliorare. Se un giocatore ha la personalità di farsi dare la palla e poi di osare anche il passaggio ecco che le situazioni offensive sgorgano, se invece si delega è evidente che a furia di farlo siamo passati dal centrocampo al portiere. Questo è successo solo oggi perché di fronte c’era una squadra che ha vinto gli ultimi due scudetti, questo è un dettaglio, ma soprattutto è formata da giocatori di grande personalità fisica, tecnica e d’interpretazione delle traiettorie, quindi o si fanno bene le cose o diventa tutto difficile”.

 

Quali sono state le ragioni che l’hanno indotta a sostituire Rodriguez con Masiello nella ripresa?

“Alla fine del primo tempo Rodriguez mi ha chiesto il cambio perché aveva un problema muscolare e Bovo che doveva entrare nel riscaldamento anche lui ha avuto un problema muscolare e non avevo più nessun altro giocatore a disposizione in quel ruolo, quindi ho spostato D’Ambrosio a destra e Darmian in posizione di centrale facendo entrare Masiello e piazzandolo nel suo ruolo a sinistra. In effetti c’era Maksimovic che sarebbe potuto entrare, ma non parla l’italiano e in una partita come questa c’era bisogno che in campo si dialogasse di conseguenza non poteva entrare un giocatore che ha difficoltà a comunicare”.

 

Che cosa ha pensato quando l’arbitro ha fermato subito il gioco quando Marchisio era a terra visto che nel caso di Larrondo non era accaduto?

“Nel caso di Marchisio il gioco è stato interrotto per un infortunio banale, mentre in quello di Larrondo il gioco è ripreso nonostante il mio giocatore fosse fratturato, non ci sono commenti da fare. Il caso Larrondo appartiene al passato e non voglio entrare nel merito. Dispiace, ripeto, aver perso il derby e il rammarico è aumentato quando ho saputo che il gol di Pogba era irregolare, allora non va: anche questa accade dopo i fatti con il Milan, l’Atalanta e anche il rigore non concesso per il fallo su D’Ambrosio all’ultimo minuto con il Verona”.

 

Che idea si è fatto della Juventus che quest’anno sembra meno incisiva sugli esterni?

“Ho visto una Juventus meno feroce, per utilizzare un termine giornalistico. Secondo me, se avesse osato dall’inizio un po’ di più qualche spazio lo avremmo trovato anche noi ed è un peccato perché, parlando con tutto rispetto per i bianconeri, questa è una squadra con la quale avremmo potuto fare risultato, questo è il rammarico. Tutti mi chiedono se saremmo potuti essere più aggressivi nelle iniziative lo ripeto per spiegare che l’anno scorso eravamo stati molto più aggressivi perché eravamo strutturati in maniera completamente diversa e giocando strutturati come siamo adesso è evidente che la palla la si riconquista nella nostra metà campo poiché se si portassero quattro uomini nella metà campo avversaria la qualità dei singoli determinerebbe la differenza. Con calma analizzando la partita si può individuare cosa si sarebbe potuto fare e come si deve agire per ottenere quello che si vuole, questo senza cercare a tutti i costi le problematiche”.

 

Il fatto di non vincere il derby da più di diciotto anni e quello di non segnare un gol alla Juventus da più di undici può aver gravato la squadra di un peso e averla resa più contratta in campo?

“(Sospira, ndr) Una volta il calcio era diverso: ci si allenava, più o meno, tutti alla stessa maniera e i valori su per giù erano quelli, poi chi aveva più cuore riusciva a supplire. Oggi la differenza dei valori è abissale, ci sono delle società che producono 500 milioni l’anno e ne spendono 200 e altre che ne producono 50 e ne spendono 5. Non sto parlando del Torino, ma in generale, mentre una volta non era così e c’era chi suppliva lottando, oggi, invece, l’aspetto qualitativo incide tantissimo. Questo qua (indica Pogba, che è in attesa di essere intervistato in zona mista, ndr) mi hanno detto che è un buon giocatore, in panchina oggi la Juventus aveva Pirlo, Quagliarella, Vucinic e Ogbonna, quindi non si possono fare discorsi campati in aria, ma facciamoli concreti e seri: questa è stata una partita dove in campo c’erano valori completamente diversi e non lo dico in senso dispregiativo nei confronti dei miei giocatori, ma in senso positivo perché non hanno concesso alla Juventus neppure un tiro in porta. E’ evidente, come ho detto prima, che sotto l’aspetto della proposta offensiva siamo stati carenti e dobbiamo cercare di capire che cosa possiamo fare per esserlo meno, non perché lo siamo stati fino a oggi, ma in partite come questa con la Juventus, chiaramente la cosa è completamente diversa”.


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