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Ventura: “Sono convinto che con l’Inter faremo una buona partita”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Maksimovic è convocato, ma la sua condizione non è ottimale. Ventura non sa se Gazzi e Barreto sono già in grado di disputare un’intera partita. Per la grande disponibilità che hanno i giocatori granata meriterebbero di essere gratificati, secondo il mister.

 

Quanto ha lavorato sull’aspetto mentale visto che si riparte dal gol subito in extremis con la Sampdoria e non era la prima volta che il Torino incassava una rete negli ultimi minuti?

“Bisogna fare delle differenze perché l’anno scorso i gol che abbiamo preso all’ultimo minuto avevano un filo conduttore, mentre quest’anno per quel che riguarda quello contro il Milan non avrebbe dovuto neanche esserci l’azione e quello con la Sampdoria, al di là della nostra poca esperienza nel gestire gli ultimi minuti delle partite, anche questa rete non doveva esserci, quindi si tratta di cose diverse. Abbiamo analizzato gli ultimi minuti delle partite con il Milan e la Sampdoria e anche altre situazioni per capire che in questa categoria se si sbaglia anche una cosa che può sembrare piccola diventa automaticamente grande a tal punto da far cambiare il risultato. Non parlo tanto dell’episodio, rigore non rigore o tiro non tiro, ma della gestione della palla e della serenità che si può avere al ventesimo del primo tempo e invece quando manca un minuto alla fine e si sta vincendo e una giocata che si farebbe in un altro frangente non la si fa più perché si spera di far passare il tempo che rimane prima del fischio finale, invece se si facesse quello che si sa non si correrebbero rischi. Questo in linee generali fa parte di quel percorso di crescita della squadra”.

 

Maksimovic è stato convocato, per lui potrebbe essere l’occasione di andare in campo dal primo minuto?

“E’ convocato, però praticamente non ha fatto un allenamento concreto con i compagni. Purtroppo nella settimana nella quale abbiamo svolto allenamenti per incamerare e amichevoli per acquisire tempi e conoscenze Maksimovic non c’era, quindi lui avrà sì e no un pezzettino di partita nelle gambe e fisicamente non può averne di più, al di là dell’infortunio che ha avuto. Abbiamo perso una grande occasione per accelerare su Maksimovic e adesso dobbiamo avere la pazienza di dargli il tempo necessario per mettersi alla pari con i compagni. Per la partita di domani è convocato e se dovrà andare in campo giocherà, però la sua condizione non può essere ottimale in quanto in realtà ha lavorato solo negli allenamenti di gestione e non in quelli veri e bisogna aspettare la sua guarigione”.

 

Quindi l’emergenza in difesa la costringe a dover variare il modulo?

“Vediamo quello che saremo in grado di fare. Si può variare il modulo ed è chiaro che oggi gli assenti sono in tanti Larrondo, Bovo, Rodriguez, Glik, Basha e El Kaddouri e quindi abbiamo un’emergenza reale, però questo è un gruppo assolutamente positivo e propositivo e sono convinto che disputerà una buona partita al di là di come ci disporremo in campo, ma sicuramente cercheremo di schierarci al meglio. Molto, fra virgolette, dipenderà da come si schiererà l’Inter che davanti ha quattro giocatori che hanno caratteristiche completamente differenti: un conto è Icardi, un altro Belfodil, Palacio o Kovacic, quindi in base a chi giocherà cercheremo di fare del nostro meglio”.

 

Secondo lei che tipo di atteggiamento avrà l’Inter?

“Quello tipico delle squadre allenate da Mazzarri che sono bravissime nell’attaccare gli spazi e nell’avere i tempi per sfruttare le qualità dei singoli e hanno un copione abbastanza chiaro nel quale viene inserita la qualità dei singoli. L’Inter è una squadra che, secondo me, ha bisogno di spazi e di solito le formazioni di Mazzarri diventano importanti quando sviluppano l’attacco agli spazi come facevano nel Napoli Hamsik e Cavani e presumo che in linea di massima anche l’Inter farà così”.

 

Che cosa ha apportato Mazzarri all’Inter?

“La sua personalità e l’esperienza sia lavorativa sia sull’impianto tattico. Mazzarri è un allenatore che ha dalla sua dei risultati, si parla molto di quello che sta facendo all’Inter, ma prima aveva portato il Napoli in Champions e soprattutto a Reggio Calabria aveva salvato una squadra che partiva con diciassette punti di penalizzazione, questi sono risultati importanti e dietro ci sono qualità e valori. Questo valore l’ha portato all’Inter dove la qualità dei giocatori non manca e chiaramente ha anche portato idee e un modo di lavorare forse diverso. Le squadre di Mazzarri sono tutte toniche e determinate, non so l’Inter è in grado di puntare allo scudetto, ma sicuramente di disputare un campionato totalmente diverso da quello dell’anno scorso”.

 

Al Torino servirà un quid in più per affrontare l’Inter alla luce anche dell’emergenza dovuta agli infortuni e alla squalifica di Glik?

“Serve ciò che ci occorre sempre. Sappiamo chi siamo e cosa occorre per essere competitivi. Come ho già più volte detto, quest’anno è una delle stagioni in cui mi diverto di più ad andare al campo perché sto bene con i giocatori e sono tutti disponibili e hanno voglia di capire, di partecipare e di crescere e molti saranno al cinquanta per cento di ciò che possono dare perché hanno margini di crescita enormi. E’ evidente che siamo in grande emergenza, ma odio piangermi addosso. Sono assolutamente convinto che domani la squadra farà una buona partita, non posso evidentemente garantire il risultato, però da parte del Torino ci sarà una gara importante perché c’è voglia, consapevolezza, disponibilità e stima reciproca fra i singoli giocatori e quando c’è questo non conta chi sbaglia poiché ci sono altri dieci giocatori pronti a rimediare all’errore. Dico sempre che non è importante chi fa gol, ma che ci sia qualcuno che crei i presupposti per segnare. Questo è lo spirito che anima questa squadra e sono convinto che nelle prossime quattro partite (Inter, Napoli, Livorno e Roma, ndr), dove magari faremo un punto o zero o molti di più, disputeremo delle buone gare perché ci sono tutti i presupposti che questo gruppo di giocatori dia il meglio perché hanno voglia di confrontarsi e di mettersi in discussione di fronte a colleghi importanti. Le prossime quattro partite sono una più delicata dell’altra perché basta pensare a quella con il Livorno che sarà importantissima o pensare al Napoli, lo si é visto ieri sera con la Roma avrà anche perso però nelle uniche tre volte che i giallorossi hanno concesso un minimo di spazio si è reso pericolosissimo, quindi stiamo parlando di squadre assolutamente importanti”.

 

Vives in allenamento è stato provato nel ruolo di difensore centrale per sopperire all’emergenza, sarà possibile vedere lui o un altro, magari Gazzi, in questa posizione domani?

Il mister glissa, forse per fare un po’ di pretattica, e risponde così: “In emergenza avere due giocatori in più come Gazzi e Barreto non guasta. Sono due elementi che ritengo importanti, l’anno scorso Gazzi è stato importantissimo e Barreto era arrivato dopo tanto tempo che non giocava e piano piano si era ritagliato un piccolo spazio, Barreto quest’anno ha fatto due-tre mesi straordinari quando non giocava (sorride, ndr) però è un calciatore che può darci una mano senza ombra di dubbio”.

 

Gazzi e Barreto sono già pronti per disputare novanta minuti?

“Non lo so, nessuno dei due ha mai disputato una partita in questa stagione, magari faranno un pezzo di gara e poi saranno sostituiti o magari subentreranno, i novanta minuti sinceramente non so se potranno giocarli, si sono sempre allenati con impegno smisurato quindi sicuramente hanno da dare, ma, ripeto, non so quanto, l’emergenza è anche sotto quest’aspetto”.

 

Interessa molto sapere se Vives o un altro giocatore andrà al centro della difesa per sopperire all’emergenza quindi al mister vengono richieste delucidazioni in tal senso.
Vives può giocare fuori ruolo?

“Giovedì abbiamo effettuato una partitella provandolo da centrale difensivo e poi ne abbiamo fatta anche un’altra, abbiamo cercato delle soluzioni, ma, ripeto, molto dipenderà da come si schiererà l’Inter perché le caratteristiche degli attaccanti nerazzurri vanno un po’ a incidere su quello che siamo in grado, pur nell’emergenza, di fare. Sono tutti disponibili e con questo intendo che, faccio un esempio, se chiedo a Darmian di giocare da attaccante lui lo fa. Il problema è capire come giocherà l’Inter e poi noi saremo in grado di giocare la partita”.

 

Vista l’emergenza in difesa e il fatto che l’Inter ha giocatori di qualità e come diceva lei le squadre di Mazzarri aggrediscono gli spazi per il Torino sarebbe meglio avere un atteggiamento più prudente oppure deve cercare di esercitare più pressione possibile con i propri attaccanti sulla difesa nerazzurra in modo che le punte avversarie stiano il più lontano possibile da Padelli?

“Queste sono cose teoriche poi si può pensare a una partita molto aggressiva o più d’attesa. Magari noi abbiamo delle idee poi, però, dipende da ciò che avviene in campo vedere se si possono mettere in pratica oppure no. Ci renderemo subito conto se potremo disputare una partita di un tipo o dell’altro. Ripeto, l’Inter è una squadra che quando riconquista palla è estremamente pericolosa e negli spazi ci vanno tutti e quando lo fa un giocatore di qualità l’uno contro uno non è sufficiente a fermarlo, perché di solito l’uomo lo salta. E’ una partita che va interpretata bene, se lo faremo ce la giocheremo, ma se la interpreteremo male saremo puniti. L’Inter ha perso solo con la Roma e ha pareggiato con Juventus e Cagliari, ma con bianconeri e sardi stava vincendo, quindi vuol dire che ha sostanza ed è una squadra importante. Mazzarri ha quasi tutti i giocatori a disposizione e di conseguenza verrebbe da dire che per noi è una partita difficilissima, però i miei giocatori hanno grande disponibilità e meriterebbero di essere gratificati ogni tanto, perché qualche cosa gli è stato portato via e sarebbe bello che avessero quello che gli spetta”.