Ventura: "Ci manca qualcosa, ma non lamentiamoci troppo! A Helsinki mi sono arrabbiato..."
Fonte: Gianlucadimarzio.com
Quest'oggi il tecnico del Torino, Giampiero Ventura, ha ritirato a Viareggio il premio "Viareggio Sport", conseguito grazie alla scorsa annata, nella quale i granata si sono affermati come squadra rivelazione della Serie A, arrivando poi anche in Europa League. Ecco le parole del tecnico ligure ai microfoni di Sky Sport: "E’ evidente che qualcosa ci manca, ma non possiamo lamentarci troppo, dato che siamo in corsa concretamente per il passaggio del turno dopo tanti anni. Ci Manca qualche punto in campionato, ma non siamo troppo distanti dai livelli dell’anno scorso. Ci stiamo assicurando uno spazio importante nel tempo e quando si parla di programmazione bisogna tenere conto che ci vuole del tempo, tenendo conto che sono partiti anche giocatori importanti. Per noi saranno giorni importanti, con una sfida importante per la classifica contro il Sassuolo, per l’Europa contro il Bruges e poi il derby contro la Juventus, sempre attesissimo. Non ci accontentiamo di quello che abbiamo fatto, perché sappiamo che con il lavoro possiamo fare sempre meglio. Mi sono arrabbiato ad Helsinki per come avevamo perso e per il fatto che ci tenevamo a chiudere la qualificazione. Amauri? Giochiamo in un modo un po’ particolare e gli serviva tempo per entrare nei meccanismi. Ha capito che con il lavoro può tornare a essere un giocatore importante. Sono soddisfatto del suo impegno. Per gli attaccanti parlano i gol, ma bisogna avere pazienza. Giocando alle 12.30 abbiamo sempre sofferto, è un dato reale. Stiamo cercando di capire il perché, c’è qualcosa da cambiare perché sono state sempre prestazioni sottotono. Quagliarella? Di solito fa gol contro le sue ex squadre, è un buon segno per noi. Mazzarri? E’ un calcio che è cambiato, perché è più importante l’espressione rispetto al gesto tecnico. Mi viene difficile entrare nel merito, ma credo ci siano stati problemi di comunicazione. In un ambiente come quello dell’Inter, abituato a vincere, alcune parole e giustificazioni potrebbero essere state male interpretate”.