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Ventura: "La palla frulla scolasticamente, ma frulla"

di Elena Rossin

Ventura in conferenza stampa si è dichiarato soddisfatto della partita con l’Omegna anche se è stata solo un allenamento. Da parte dei giocatori c’è stata partecipazione e disponibilità.

Dell’amichevole con l’Omegna che cosa le è piaciuto e che cosa no?
“E’ stata una partita d’allenamento era un amichevole per ringraziare Omegna per l’ospitalità e la loro gentilezza e sono contento che ci sia stata una bella cornice di pubblico, così hanno fatto un buon incasso. Per noi è stato un allenamento, dicevo, che ci ha detto che siamo sulla strada giusta: c’è grande disponibilità, c’è la ricerca delle situazioni, quasi tutti i gol sono venuti su azione manovrata. Sono contento anche dell’approccio mentale alla partita, perché sotto l’aspetto dell’importanza lasciava il tempo che trovava, ma c’era la volontà di proseguire nel lavoro che stiamo facendo. Gli errori c’erano prima della partita e ci sono oggi, ma non mi impensieriscono perché possono essere corretti, quindi sono contento e mi piacerebbe esserlo anche sabato sera”.

Lei in campo vuole veder frullare la palla. Ma a che punto siamo sotto questo aspetto?
“Non vorrei essere frainteso, ma è un modo ancora un po’ scolastico il nostro di far frullare la palla. Scolastico nel senso di embrionale, però oggi hanno giocato a due tocchi con buone giocate, leggendo le situazioni. Quando si iniziano a fare le cose le si fa con un certo grado di conoscenza e di intensità, poi si possono farle con squadre di pari categoria, con quelle anche di categoria superiore o inferiore. Oggi il lato negativo poteva essere quello di prendere la partita sotto gamba e si faceva comunque gol dribblando l’avversario e invece non ci sono quasi stati dribbling, ma situazioni costruite e volute. Quindi sotto questo aspetto, soprattutto nel primo tempo, la palla ha tra virgolette frullato”.

E’ riuscito a far diventare gli attaccanti altruisti: Bianchi passava la palla a Sgrigna che a sua volta faceva lo stesso con Stevanovic.
“E’ il gioco di squadra. Per me non è importante chi segna, ma chi mette il compagno in condizione di fare gol, perché se non c’è nessuno che manda la palla in rete è veramente difficile arrivare a un risultato positivo. Questo significa partecipazione, collettivo e disponibilità”.

Con il Varese la coppia d’attacco è stata Bianchi ed Ebagua, con l’Omegna Bianchi e Sgrigna. Qual è la coppia giusta?
“Sarà Antenucci …. ride e con l’occhio ceruleo che brilla prosegue …. sarà Antenucci e Barreto, questa è grossa (ride ancora, ndr). Questa è una bomba di mercato che secondo me ci sta tutta! (e la risata contagia tutti i giornalisti presenti, ndr)”.

Parisi come le è apparso oggi, dal momento che si è unito al gruppo da pochissimo?
“Non può essere in condizione ammaliante visto che è tre giorni che tocca la palla. Si è allenato, ma è evidente che gli manca il ritmo partita che però manca anche a tutti gli altri quindi è normale che a lui manchi un po’ di più. Si capisce che sa come giochiamo, quindi da questo punto di vista fa meno fatica”.

E Pagano che è reduce da un infortunio e dalla conseguente operazione?
“Per lui bisogna avere un po’ di pazienza. Biagio freme e ha lavorato tanto, però deve ancora recuperare. In questi casi, come per i giovani, non bisogna avere premura altrimenti si rischia di bruciarlo. Dopo un infortunio e un intervento si deve recuperare con calma, perché se si accelerano i tempi e si recupera male si trascinano le problematiche per un sacco di tempo, invece se si recupera bene si è a disposizione a tempo pieno e questo è quello che deve fare Pagano”.


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