Ventura: "Orgoglioso di questi ragazzi. Bianchi? Un dramma se fosse partito. Samp da prendere con le molle"
Giampiero Ventura ha incontrato i giornalisti nell’abituale conferenza prima della prossima gara di campionato. Il Toro ospiterà la Sampdoria nell’anticipo della 23esima giornata domani alle 18 in casa.
“La Sampdoria è una squadra di valore, con qualità e determinazione. E’ vero che ha perso male a Siena ma si è rifatta alla grande con il Pescara. Ha giocatori straordinari come Icardi, ma anche Eder, Palombo, che è tornato un pilastro in campo. E’ una partita da prendere con le molle. Dobbiamo essere bravi a leggere la partita, perché altrimenti ci facciamo male. La Samp se passa la metacampo può essere davvero molto pericolosa. Il nostro processo di crescita deve continuare. E’ vero, con l’Inter ho visto un Toro davvero consapevole dei propri mezzi. Siamo sulla strada giusta, ma non vuol dire che d’ora in poi faremo sempre cose straordinarie. Siamo sempre più consapevoli, quello sì. Dobbiamo ripartire dalla voglia di giocarcela sempre. A Pescara dopo il secondo abbiamo cercato portare a casa la vittoria rischiando qualcosa. Contro l’Inter, invece, abbiamo provato a fare il terzo gol. E’ diverso. Risiede lì la chiave del pareggio, che però ho apprezzato di più del successo in Abruzzo. Con questo non voglio dire una partita risolva i nostri problemi, ma è fondamentale capire che il nostro gruppo ha un’età media di 24-25 anni. Stiamo cercando di inculcare una certa mentalità ai ragazzi. Sono orgoglioso di questo gruppo per come si sta mettendo in discussione. Vedo una volontà di ferro. Se raggiungiamo la salvezza con questa squadra, l’80% può già pensare di fare il campionato successivo. Mi aspetto che anche l’ambiente ci dia una mano.
Questione mercato: “Non lo affronto più. Dico solo che ad esempio Almiron non è mai stato chiesto da noi. Né per ora né per giugno. Qui non verrà mai con me in panchina, anche perchè ha cambiato modo di giocare a Catania. Poi se capiterà, allora potrete dire che mi sono rimangiato tutto. Dobbiamo tornare alla base del discorso, ovvero al processo di crescita non solo della squadra. Mi godo i giocatori che ho. E se uno non gioca è perché evidentemente è più in forma un altro. Tutto qui. E’ inutile inventare storie di litigi con l’allenatore.
Il tecnico granata si sofferma poi sui singoli, partendo da Stevanovic: E’ arrivato 18 mesi fa da Toronto. Ha fatto 7 mesi bene poi si è seduto. Ha ricominciato bene e si è seduto un’altra volta. Ha avuto la possibilità di andare in B a giocare, ma ha preferito rimanere perché vuole far capire che la sua strada è quella della A. Vuole dimostrare ai suoi compagni il suo valore, non tanto a me perché lo conosco. Deve responsabilizzarsi, lo sta facendo e riuscirà a far vedere le sue grandi potenzialità”.
Inevitabile che emerga il nome di Rolando Bianchi, oggetto del desiderio del mercato: ”Sono contento che sia rimasto. E’ il nostro capitano. Sarebbe stato drammatico fosse andato via. Ho rivisto Rolando oggi con grande voglia di allenarsi. E’ chiaro che non è stato facile per lui vivere i momenti del mercato”.
Ventura dà poi il benvenuto a Nando Coppola: “Il suo ritorno ha una duplice funzione. Dà la possibilità a Gomis, che ha potenzialità enormi, di giocare. Lys è il futuro del Toro ed è giusto faccia esperienza all’Ascoli in un campionato difficile come quello di B. Nando è nuovamente qui perché l’anno scorso è stato importante sia sul campo che all’interno dello spogliatoio”.
E’ il momento di Ogbonna, il cui rientro è molto atteso: “Oggi Angelo va a giocare in Primavera. Si sta riavvicinando al campo per tornare poi in un campionato difficile come quello di A. E’ imporante che torni a sentire il contatto con l’avversario. Quando starà bene dimostrerà il suo indiscutibile valore. Un suo ipotetico utlizzo sulla fascia sinistra? No, mai pensato. Anche in Nazionale ha avuto qualche difficoltà in quella zona, perché lui rimane un centrale”.
E’ il turno del neo arrivato Jonathas: "E’ un buon giocatore che aveva le caratteristiche per il nostro gioco a palla terra, e fisicamente è dotato. Quando me l’hanno proposto, ho pensato che avrebbe potuto fare bene da noi. La cosa importante è che è già pronto per giocare. Diverso il discorso per Menga: Dolly è ancora un ragazzino. Le sue condizioni fisiche non sono ancora idonee, visto che sono tre settimane che non si allena. Ci vorrà un po’ di tempo, almeno una quindicina di giorni, anche per questioni non banali come la lingua da imparare".
Un pensiero poi a Meggiorini: “Lui stesso diceva che era giusto che lo fischiassero nei mesi precedenti perché non faceva bene. L’abbiamo recuperato lavorando tanto, sta maturando lo spirito da Toro. E si sta creando i presupposti per trovare la via del gol. Non ha mai mollato, lavorando in silenzio e lo sta dimostrando. E’ un anello importante di una catena sempre più forte”.