Ventura: "Tre punti importanti per la classifica e l'autostima"
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
L’allenatore del Torino è soddisfatto perché la squadra ha interpretato bene la gara con la Sampdoria, anche se è stato regalato qualche pallone di troppo e in certi momenti c’è stata un po’ di frenesia che ha fatto commettere degli errori. E’ troppo presto per guardare la classifica perché mancano ancora molte partite. Con i blucerchiati si è buttato un seme importante per il futuro del Torino.
Una partita con un po’ di pathos, ma alla fine molto bella?
“La sofferenza era dovuta al fatto che, secondo me, sarebbe stato ingiusto il pareggio perché abbiamo concesso una palla pericolosa su un disimpegno sbagliato del centrocampista e abbiamo subito il gol sul disimpegno di un difensore che poteva essere evitato, per il resto non abbiamo concesso niente e siamo andati vicinissimi un sacco di volte al gol ed abbiamo interpretato bene la partita. Ci sono margini di miglioramento, come ho già detto in altri frangenti, sul piano della serenità e della personalità perché abbiamo regalato qualche pallone per la troppa voglia di fare, bisogna imparare a rimanere lucidi, non si deve andar dietro a quello che succede in campo, ma alle conoscenze, alla consapevolezza, a quello che si sa e a come lo di fa. Quelli di ieri sera sono stati tre punti importanti per la classifica sicuramente e importanti per il morale anche e soprattutto, spero, che servano ad aumentare l’autostima di questi giocatori che è già aumentata molto, ma che prendano sempre più coscienza che se vogliono possono fare bene contro chiunque. Ieri avevamo di fronte la Sampdoria che dal punto di vista qualitativo, come avevo già detto, è decisamente una buona squadra e con gli acquisti di gennaio hanno tanta qualità, però il Torino ha giocato. Parlando con Mondonico, in collegamento con Sky, del cuore Toro e credo che ieri sera il cuore Toro si sia visto. Quindi tutte quelle cose che noi piano piano stiamo cercando di costruire stanno prendendo corpo e questa costruzione la stiamo facendo nel migliore dei modi. Sono veramente contento per i miei giocatori perché volevano questa vittoria ed è la loro vittoria, se devo essere sincero”.
Avete messo otto volte in fuorigioco la Sampdoria, questo vuol dire che la difesa sta crescendo in modo esponenziale dall’inizio della stagione?
“Sì, però la difesa è figlia del lavoro del resto della squadra, basta analizzare quante palle hanno conquistato Oduamadi e Stevanovic che sono stati bravissimi nel leggere le situazioni e la disponibilità delle punte nell’andare a chiudere sugli avversari. Siamo la miglior difesa del campionato e questo va a confermare che non parliamo a vanvera, ma cerchiamo di fare le cose. Ripeto, sarebbe stato ingiusto pareggiare questa partita perché c’è stato un buon pathos finale e i giocatori se lo meritavano”.
Di pathos la Maratona ve ne ha dato parecchio.
“Lo stadio, non solo la Maratona. Tutto lo stadio ci ha presi per mano e credo che noi abbiamo cercato di trascinare loro, ma loro hanno trascinato noi. E’ quello che dicevo in tempi non sospetti quando a Sappada sostenevo che non si può pensare che il Torino giochi senza avere un feeling, un legame con la storia che è la tifoseria del Toro e non si può pensare che i tifosi siano staccati dalla squadra, non ha senso. Ieri sera credo che abbiamo buttato un seme importante per il futuro di questa società”.
Si dice un’eresia se si sostiene che i primi venti minuti del secondo tempo, fino a prima del gol della Samp, sono stati fra i migliori della stagione?
“Non si vince contro la Samp se non si fa una buona partita, quando parliamo di creare non si tiene conto solo dei tiri, mettendo otto-nove volte uno contro uno in area di rigore e quando questo accade alla lunga il gol lo si realizza, basta pensare alla rete di Antenucci, che era quasi un calcio di rigore, perché grazie alla finta di Bianchi si è trovato solo davanti al portiere. Ma ci sono state anche altre situazioni simili, questo perché si è interpretato bene la gara. In alcuni frangenti potevamo anche fare meglio se in alcuni momenti non ci fosse stata tanta frenesia che ci ha fatto commettere qualche errore, però la serata di ieri dobbiamo godercela fino a quando oggi torneremo ad allenarci perché domenica c’è un’altra partita”.
C’è stato un gran lavoro a centrocampo.
“Assolutamente sì, Basha e Iori proprio per caratteristiche sono stati scelti rispetto a Vives perché c’era da fare un lavoro pesante poiché eravamo in inferiorità numerica in mediana rispetto a loro, ma devo fare i complimenti ai due esterni perché hanno chiuso una marea di situazioni e anche le due punte sono state bravissime, quindi direi che è stata una gara interpretata da squadra. Sono contento per i giocatori perché si stanno rendendo conto che stanno crescendo e che ogni giorno che passa se vogliono possono. Poi è chiaro che da un lato possiamo migliorare e dall’altro avere l’umiltà di non fare l’errore di pensare di avere un pizzico di presunzione, perché se no sarebbe l’inizio della fine. Domenica avremo già una verifica importante poiché incontreremo una squadra che, se non ricordo male, ha preso un gol in otto partite e che ha fatto sei vittorie e due pareggi (non perde dall’11 dicembre contro il Bari uno a tre ed è stata anche l’ultima volta che ha subito gol, ndr) pertanto sarà assolutamente difficile, ma ormai sono tutte partite difficili, quindi una vale l’altra”.
Vittoria del collettivo, ma Stevanovic è vicino all’andare alle Olimpiadi per la gara di velocità, perché in occasione del primo gol è stato rapidissimo in quanto palla al piede ha fatto un percorso più lungo degli avversari e si è ritrovato davanti a loro.
“Stevanovic ha fatto la sua partita e ha fatto bene, come anche altri. Quando non si concede nulla alla Sampdoria e si crea molto non si può non aver fatto bene. Certo poi ci sono le caratteristiche dei singoli, il problema è che Stavanovic si è infortunato, non so quanto sia grave si vedrà nei prossimi giorni, ma ha un problema all’adduttore, speriamo che sia dovuto solo ad affaticamento e non a qualche cosa di diverso perché stava attraversando un periodo di buona condizione e sarebbe un peccato se si dovesse fermare a causa di un infortunio”.
Prima Stevanovic e poi Surraco, anche se per caratteristiche tecniche e fisiche sono diversi, quando sono andati in campo la resa sul piano del gioco non è cambiata.
“Questo perché Surraco è entrato con lo spirito giusto e con la voglia di essere protagonista e, anche se ha caratteristiche diverse da Stavanovic, è un giocatore che ci può dare un contributo importante, ma ce ne sono altri come Guberti che ha recuperato completamente, sebbene debba ritrovare il ritmo partita non giocando da sei mesi e quindi prima deve fare qualche gara con la Primavera e questo purtroppo allunga i tempi, però mi auguro che sarà un acquisto importante per il nostro futuro. Anche Verdi ha avuto mementi in cui ha dovuto fermarsi e altri in cui è ripartito e deve trovare il ritmo con continuità”.
A lei non piace guardare la classifica, ma il Torino è primo virtualmente e realmente al di là dei recuperi e questo fa gongolare i tifosi.
“Sì, fa piacere, ma se questo fosse a fine aprile avrebbe un significato importante oggi obiettivamente lascia il tempo che trova, siamo lontanissimi dalla fine e mancano tanti scontri diretti e anche questi lasciano il tempo che trovano, perché tra uno scontro diretto e affrontare la Juve Stabia, oggi come oggi, non saprei qual è la partita più difficile. E’ indubbiamente meglio essere dove siamo, ma non c’è altra considerazione da fare sulla classifica, c’è ancora tanta strada da fare in parte in salita, in parte in curva e c’è qualche dosso che cercheremo di superare”.