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Verdi meglio come seconda punta, ma il cinismo è da rivedere

di M. V.

Il Torino lo ha acquistato per affidargli le chiavi della trequarti, inizialmente con compiti difensivi così come da richieste del tecnico Walter Mazzarri, così come per tutti i restanti elementi della rosa. In questo modo Verdi, il calciatore più pagato nella storia del Torino, non è riuscito ad esprimersi a dovere, finendo nel mirino della critica per alcune prestazioni di bassissimo livello. La cura Longo lo ha migliorato, ed ora, con Giampaolo, schierato nel ruolo di seconda punta al fianco del Gallo Belotti ha donato vivacità al reparto avanzato, ed anche qualità tattica, potendo sfruttare entrambi i piedi indifferentemente.

Il problema di Verdi, lo si sa oggi ma pure quando è stato acquistato dal Napoli, è l'aspetto psicologico, perché questo particolare calciatore rende al meglio quando non si trova sotto pressione. Sicuramente un limite, ma è così, e la dimostrazione è il modo molto positivo di muovere il pallone alternato agli errori banali nel momento in cui si trova a dover concludere personalmente l'azione: contro il Sassuolo si è trovato per due volte solo davanti al portiere, fallendo il gol. Per uno della sua qualità, capace di mettere palloni sulla testa alla battuta dei calci d'angolo, può trattarsi solamente di un problema di cinismo, dovuto alla paura di sbagliare. Un aspetto su cui lavorare, perché senza questo "freno" Verdi potrebbe mostrare tutto il suo enorme potenziale con il Torino.