Vince il Toro di Colantuono
Flavio Bacile
Tutti sotto la curva, perché questo è il Toro, sofferenza allo stato puro, gioia infinita nel finale, sembra passato un secolo dal “venite sotto la curva”, che aveva il sapore di una sfida più che di un invito.
È la vittoria di Colantuono, e non c’è dubbio che per il tecnico questa sia una grossa rivincita dopo una settimana passata sulla graticola, ma non solo, vince Petrachi che alla fine ha azzeccato le scelte giuste in sede di mercato (seconda punta a parte, per come la penso io), largo ai giovani ed a quelli che a Torino hanno voglia di mettersi in mostra, un Toro operaio che piace, perché sa soffrire e non tira mai indietro la gamba. Non bellissimo è vero, ma tremendamente concentrato e pronto.
Insomma Colantuono era tra i principali indiziati per la brutta prestazione di Ancona, per alcune scelte che non avevano proprio convinto, ma la bellezza del calcio vuole che questa settimana sia lui il principale artefice di questa vittoria, modulo nuovo, uomini giusti al posto giusto, cambi azzeccati, lucidità nel leggere la partita.
E, può sorridere a ragione il Cola a fine partita, un successo fondamentale per proseguire nella corsa alla promozione, da morale, rasserena l’ambiente, apre prospettive, –1 dalla zona calda dei playoff, con un occhio ma forse anche due a Sassuolo e Brescia.
Barusso prima, D’Ambrosio poi, regalano i tre punti ai granata, ma la squadra questa volta ha risposto presente all’unanimità, anche in dieci contro un avversario che alla fine si è dimostrato tra i più impegnativi incontrati finora in trasferta, ottime le prove di Sereni, di Ogbonna, di Bianchi e di Pestrin, buono l’esordio di D’Aiello ed il ritorno in campo di Coppola, nessuna insufficienza questa volta, tutti promossi.
Tutto fatto, tutto rose e fiori?
No tutto ancora da fare, a cominciare dall’Ascoli che non verrà certamente a Torino come vittima sacrificale. Il campionato di serie B è veramente difficile, e quest’anno riserva ancora più sorprese di quelli precedenti, non c’è la squadra ammazza campionato, e nessuno, Lecce incluso, che pur gode di un buon vantaggio in classifica, può sentirsi già con un piede in serie A, la sorpresa è dietro l’angolo, si può veramente vincere o perdere contro chiunque.
Per dirla tutta il campionato entra nella sua fase cruciale, le prossime sette partite determineranno le tre squadre lotteranno per i due posti che garantiscono la promozione diretta, ed il gruppo delle pretendenti alla zona playoff che logicamente si assottiglierà.
Il Toro deve forzatamente vivere alla giornata, forte della sua saldezza esterna, ma allo stesso tempo porre rimedio alla sua fragilità interna, che resta ora come ora il più grosso ostacolo da superare, visto che con un rendimento interno leggermente superiore a quello odierno, i ragazzi di Colantuono sarebbero a ridosso della capolista. L’obiettivo, penso neanche tanto nascosto dei granata, è quello di arrivare allo scontro diretto contro i salentini, con il minimo distacco possibile in termine di punti, e provare a giocarsi lì, in casa del Lecce l’ultima possibilità per la promozione diretta.
Per fare questo servono nove punti, le avversarie si chiamano Ascoli, Reggina e Triestina, non certamente le prime della classe, ma neanche morbidi materassi, quindi serve il Toro visto a Modena, cuore e polmoni. Per dirla con le parole del nostro tecnico, non era il momento di seppellire il Toro, ma neanche i suoi avversari.
Un altro passo è fatto, fermarsi ora sarebbe imperdonabile.