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Voci di un possibile addio di Ventura, ma a lui converrebbe?

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Da nessuna altra parte in carriera ha ottenuto tanto come da quando è alla guida del Torino: settimo posto lo scorso campionato e altrettanto in questo e partecipazione all’Europa League fino agli ottavi di finale. Sicuramente Ventura a Torino ha trovato il suo giardino dell’Eden, magari non è il luogo dove vorrebbe vivere, ma capita a molti di dover vivere in luoghi diversi da quelli che si preferiscono. La società gli lascia molta carta bianca nelle gestione del lavoro e non solo e questo non capita così spesso altrove. Lo stipendio non sarà così elevato, ma non è neppure fra i più bassi della serie A. L’ambiente gli riconosce i meriti, però in generale non lo ha posto su un piedistallo, ma in più di un’occasione il mister ha fatto notare che l’ambiente che circonda lui e il Torino è, diciamo per riassumere il concetto, troppo esigente, quindi la cosa è reciproca e tutto sommato non dovrebbe essere per lui un grande peso, altrimenti avrebbe già potuto andarsene.

 

Il nodo cruciale adesso lo ha indicato lo stesso Ventura parlando alle televisioni dopo la vittoria con l’Atalanta: “La società dopo un’annata così dovrà prendere delle decisioni per capire quale sarà la direzione di un progetto iniziato quattro anni fa”. Ci vuole poco a capire che Ventura vuole sapere con chiarezza da Cairo se si vuole puntare dalla prossima stagione con decisione ai posti utili per l’Europa League. Di conseguenza per farlo si deve evitare di vendere i migliori giocatori, uno magari è anche accettabile, ma non di più, e al contempo prendere nuovi calciatori che siano adatti a colmare le attuali lacune della squadra oppure se la società preferisce continuare a puntare sì alla parte sinistra della classifica senza però fare gli sforzi necessari per allestire una rosa realmente competitiva affidandosi al suo lavoro, alla buona sorte e alle difficoltà di altre società per magari raggiungere certe posizioni.

 

E’ evidente quindi che la sua permanenza al Torino sarà legata alle decisioni della società, oltre che ovviamente a reali offerte che gli giungeranno da altri. Ventura valuterà il tutto e poi deciderà cosa fare della sua vita. Oggi si può dire che per lui andare al Milan, una delle voci più insistenti riguarda proprio la panchina attualmente occupata da Inzaghi, potrebbe essere un’incognita, un salto nel buio, viste le difficoltà che stanno attanagliando la società rossonera negli ultimi tempi e alla luce del campionato scorso e di quello di quest’anno, almeno finora, il Torino è piazza più appetibile del Milan. Magari accettando un’eventuale offerta rossonera Ventura guadagnerebbe di più, però non è assolutamente detto che troverebbe un ambiente con meno pressioni e pretese e una rosa adeguata a competere per traguardi prestigiosi e se dopo un anno, o anche prima, fosse esonerato non farebbe un gran bell’affare a lasciare il Torino. Cairo nelle prossime settimane chiarirà con Ventura quali sono le sue reali intenzioni per il futuro della squadra, entrambi sanno valutare che cosa è più conveniente e quali rischi potrebbero sorgere in caso d’addio, finora il connubio ha funzionato con vantaggi per tutti e due.
I tifosi possono solo sperare che a pagarne le conseguenze non sia il Torino, i presidenti, gli allenatori e i giocatori vanno e vengono i tifosi e il loro grande amore per la maglia granata rimangono sempre.


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