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Cristian Bucchi: "Il Toro lo vedo al terzo posto"

di Raffaella Bon
Fonte: di Raffaellla Bon per TMW

Cento gol (pardon novantanove, ma di questo parleremo dopo…), sei promozioni in serie A conquistate, un titolo di capocannoniere in serie B e tanta voglia di tornare sui suoi livelli dopo due stagioni zeppe di sfortuna. E' Cristian Bucchi, che è stato recentemente reintegrato nella rosa del Napoli da mister Mazzarri. Parliamo del campionato cadetto che ti ha visto sempre grande protagonista, visto che l'hai vinto sei volte con sei squadre diverse (Vicenza, Ascoli, Bologna, Cagliari, Cesena e appunto Napoli). Come vedi questa Serie B?
"Credo che in questa stagione ci siano due organici nettamente sopra degli altri: Siena ed Atalanta. Per il terzo posto, che credo si deciderà ai playoff, vedo bene il Toro, il Livorno, il Sassuolo, che nonostante la partenza ad handicap penso possa rientrare alla grande, ed il Padova, che secondo me ha fatto degli ottimi investimenti ed è una società importante che dunque avrà chances da giocarsi. Poi in Serie B storicamente c'è la variante 'rivelazioni', che puntualmente saltano fuori e sorprendono tutti".

Oltre alle sei promozioni in serie A, hai anche stravinto una classifica di capocannoniere (a Modena con 29 goal). Quest'anno chi vedi favorito?
"Negli ultimi anni credo ci siano state in questa classifica delle bellissime sorprese con dei giocatori poco conosciuti che sono arrivati primi o tra i primissimi posti. Quest'anno penso che Gonzales e Bertani, che sono due giocatori che a me piacciono ed hanno nelle loro corde della grandi giocate, possono contendersi la prima piazza fino alla fine. Questo anche perché vedo il Novara, la loro squadra, ben lanciata: gioca bene e farà un ottimo campionato".

Sei protagonista di questo calcio dall'esordio nel 1998, con tanto di goal con il Perugia contro la Lazio dopo aver compiuto il gran salto dall'Eccellenza Marche. Quanto e com'è cambiato il calcio in questi anni?
"Tanto, forse troppo. Devo essere sincero: allora secondo me era molto più bello. C'erano più campioni e molte più squadre di alto livello tecnico. Penso alla Lazio, alla Juve, all'Inter, al Milan, al Parma, tutte con molti di fuoriclasse in rosa. Ma anche lo stesso Torino e la Fiorentina. Io quell'anno ho avuto la fortuna, al Perugia che era per quel campionato una squadra piccolissima anche se molto dignitosa, di giocare con gente del calibro di Rapaic, Nakata, ZeMaria e Materazzi, per far solo alcuni nomi. Ma penso anche al Cagliari di Mboma ed O'Neill. Questo per dire che anche nella provinciale c'erano i grandi giocatori, c'era quindi più gente allo stadio e più entusiasmo ed interesse per un calcio che era molto più tecnico. Col passare degli anni è diventato sempre più fisico, quindi trovi sempre più giovani che corrono a 200 all'ora, tengono ritmi impressionanti, ma si è perso molto tasso tecnico. Io nelle ultime stagioni ho giocato in B ed anche lì la differenza è abissale rispetto a prima. Ricordo – continua Bucchi – che c'era il Genoa di Cosmi con Milito e Stellone. Il Torino con Marazzina, Pinga e ne potrei dire altri cinque o sei. L'Empoli di Somma con Rocchi e Tavano. Il Verona con Behrami, Dossena e Cassani. Il Catania che era una squadra incredibile. Insomma: squadre molto forti e che venivano fatte giocare anche molto bene. Oggi anche in B si trovano squadre che puntano quasi esclusivamente sull'aspetto agonistico, che corrono e la mettono sul ritmo. Il risultato è che in serie cadetta diventa sempre più difficile vedere una bella partita".