Il punto sugli arbitri
Fonte: TuttoB
Il sesto turno del campionato di serie B, regala alla Juve Stabia una vittoria in cadetteria attesa da 50 anni. Gli uomini di Braglia hanno dato vita ad una partita spettacolare, aggredendo dal primo all’ultimo minuto il Pescara . Il match tuttavia è stato condizionato dal direttore di gara, il signor Bellotto, reo di aver concesso due rigori molto dubbi (eufemismo!), di averne negato uno e di aver annullato un gol valido. Le “ vespe” campane nonostante l’arbitraggio conquistano meritatamente i tre punti grazie a un netto predominio territoriale. Le reti del pareggio di Danilevicius a fine primo tempo e quello del vantaggio ad inizio ripresa ad opera di Scozzarella fanno capire al Pescara che al “Menti” sarà dura portare via dei punti.
Gli abruzzesi paiono troppo brutti per essere veri. Il vantaggio di Togni su calcio piazzato e il rigore generoso realizzato da Immobile danno speranza, ma la formazione di Zeman, si mostra poco solida e troppo sbilanciata. Il reparto difensivo è mal supportato dai centrocampisti, che prendendosi una giornata di relax, permettono all’avversario di entrare facilmente in area di rigore. L’ammonizione di Balzano nei primi minuti della partita è una prova concreta. Quest’ultimo sulla propria corsia soffre terribilmente l’argentino Erpen. Nel finale arriva la beffa con l’espulsione di Bocchetti, reo di aver atterrato Sau lanciato a rete. Il fallo avviene fuori area, ma Bellotto assegna il rigore che Erpen - con un cucchiaio perfetto - trasforma regalando ai suoi la prima vittoria stagionale.
L’ex capolista invece Sassuolo cade in casa contro il Bari. E’ curioso che il secondo successo stagionale dei pugliesi arrivi sempre al “ Braglia”, dove qualche settimana fa gli uomini di Torrente si erano imposti sul Modena grazie ad una prodezza di De Falco. Questa volta a dare la vittoria ai bianocorossi ci pensa un doppio Marotta che realizza due penalty, di cui uno perlomeno discutibile. Il Sassuolo dopo l’iniziale svantaggio, aveva trovato subito il pareggio grazie al ghanese Boakye anche se, alla fine, neroverdi pagano le tante occasioni sprecate nel primo tempo.
Il Torino vince a Nocera, al termine di un match molto combattuto, grazie alle marcature di Antenucci e Ebagua. L’attaccante molisano fa le prove generali già nei primissimi minuti del match centrando il palo alla sinistra del portiere campano Russo. Pochi minuti dopo viene ripetuta la medesima azione con Antenucci che stavolta però non sbaglia e firma il suo primo centro stagionale. La reazione ospite non si fa attendere, Castaldo in chiusura di primo tempo colpisce perfettamente di testa con Coppola che devia il pallone (già all’interno della porta!) sulla traversa suscitando le vibranti proteste dei molossi. Nella ripresa il Torino, trova il bis con Ebagua che finalizza un’azione straordinaria di Stefanovic. La Nocerina non demorde e dimezza il passivo con un penalty realizzato da Catania per atterramento di Darmian proprio su quest’ultimo, ma non basta.
Anche il Padova da par suo non fallisce l’appuntamento con la vittoria seppur ridotto in dieci per gran parte del confronto per l’espulsione di Legati. Decisivi Cacia (lesto ad approfittare di un errore di valutazione di Diagouraga) e Italiano direttamente su calcio di punizione. Anche qui la partita è condizionata pesantemente dal direttore di gara che assegna in un primo momento un calcio di rigore agli emiliani – atterramento di Bernacci ad opera di Schiavi – per poi ritornare sui propri passi.
A Bergamo si ripetono gli stessi errori di Padova con un arbitraggio ancor più discutibile. All’AlbinoLeffe viene annullato un gol regolare di Foglio, sullo 0-0 e nel finale viene espulso il portiere Tomasig, ma a commettere fallo su Piovaccari lanciato a rete è il difensore D’Aiello. E alla fine una cinica Sampdoria esce dallo stadio “ Azzurri d’Italia” con un netto successo ben oltre i propri meriti. La prima rete dei blucerchiati è un’autentica prodezza balistica su punizione di Pasquale Foggia al 34’. Di Bertani e Maccarone (dagli undici metri) le altre due reti dei liguri mentre per i seriani dimezza le distanze Cissè. Nel finale l’episodio già citato, con Piovaccari che dal dischetto spara alto con bomber Cocco costretto ad andare tra i pali poiché mister Fortunato aveva esaurito le sostituzioni.
Vince il Verona in rimonta ad Ascoli. Dopo l’iniziale svantaggio, complice un autogol di Mareco i gialloblu trovano il pareggio con Gomez. Nella ripresa sempre il funambolo argentino serve un assist al bacio per la prima marcatura in maglia scaligera dell’ex di turno Sasa Bjelanovic, tra l’altro ex di turno. E a fine gara per i veneti arrivano anche gli elogi di Castori che rivede nella compagine di Mandorlini niente meno che il Novara dello scorso anno.
Sempre per restare in zona Lago di Garda se l’Hellas merita un grande applauso, l’imbattuto Brescia dei giovani e di mister Scienza è da standing ovation. Con il Cittadella ci pensa il solito brasiliano Jonathas e tocca ad El Kaddouri chiudere i conti e a regalare alle rondinelle il primo posto in condominio con Padova e Torino.
Ne parlano in pochi, ma nel frattempo il Grosseto continua ad avanzare in classifica: il Crotone è regolato allo “Zecchini” con le reti del solito Caridi e di Alfageme in pieno recupero con il portiere maremmano Narciso ancora prodigioso nel salvare la sua porta come otto giorni fa contro la Sampdoria.
Il Gubbio raccoglie il punticino, il Varese non concretizza gli sforzi cosi Pecchia è sempre più a rischio mentre Carbone ha quel legittimo amaro in bocca per aver gettato al vento una ghiotta occasione per bissare il successo di sabato scorso con l’AlbinoLeffe.
Ma che per gli arbitri sarebbe stato un weekend poco felice lo si era già intuito nell’anticipo di venerdì, 1-1 tra Vicenza e Livorno, quando Calvarese, dopo un contrasto Frison – Paulinho, aveva fischiato una presunta carica sul portiere solo quando il pallone calciato da Barone – che ne l frattempo aveva ripreso la respinta – si stava insaccando.
Questo è quanto ha detto il weeknd cadetto, in attesa del posticipo del “Castellani” tra l’Empoli di un Aglietti chiamato a vincere contro una Reggina che cerca il colpaccio.