Padova, il presidente minaccia di andarsene
Fonte: mattinopadova.it
«Oggi meglio che non parli, non è giornata. Dico solo una cosa: se non vincono, porto i libri in tribunale, pago i debiti e finisco tutto». Sono le 14.46 di ieri quando Marcello Cestaro esce dagli spogliatoi di Bresseo e imbocca a passo spedito il viale che porta al parcheggio, passando senza fermarsi fra due ali di giornalisti. Sono le uniche parole che si lascia sfuggire mentre cammina dirigendosi verso l’Audi nera, seguito qualche passo più indietro da Potti, Sottovia e De Franceschi.
Che il patron non sia di buonumore lo si intuisce già al suo arrivo al Centro Sportivo verso le 14.25. Tenuta al solito elegante, occhiali da sole in viso, varca da solo la porta degli spogliatoi, dove ad attenderlo ci sono squadra, staff tecnico e il resto della dirigenza. Venti minuti di faccia a faccia, dai toni molto accesi, come spiega il d.g. Sottovia pochi minuti dopo l’uscita di scena del cavaliere. «Cestaro è molto arrabbiato per questa situazione e ha messo tutti di fronte alle proprie responsabilità. Lui è uno che cerca sempre il dialogo, oggi però aveva una dose di adrenalina molto elevata». Mai, però, nell’ultimo periodo si era spinto fino al punto di minacciare di lasciare la società. «E speriamo non lo faccia veramente - si augura Sottovia - Anche in passato si era lasciato andare a questi sfoghi e già sabato, dopo il confronto avuto con i tifosi, era sbottato: adesso andiamo tutti a casa».
Intanto la squadra andrà in ritiro anticipato a partire da mercoledì mattina, a Lecce, in attesa della partita contro il Gallipoli.