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Padova, Succi: "Il mio infortunio? Errori nel primo intervento"

di Giulia Borletto

Davide Succi è stato ospite della recente puntata di PadovaSport, ha parlato della stagione in corso dei veneti e soprattutto dell'infortunio che ne ha limitato la stagione lo scorso annoi. "Dove ho trovato la forza di reagire?" si è chiesto l'attaccante riguardandosi a terra sul sintetico del Piola durante la sfida del Novara, "ho pensato che è il mio lavoro, la mia vita e non avevo scelta. In quei casi fai quello che devi fare, vai avanti. La vita di un calciatore infortunato va esattamente al contrario di quella di un normale atleta. Bisogna stare attenti, non sforzare, non faticare, è meglio un giorno di riposo in più che uno di lavoro fatto male. Si lavora all'inverso. Siccome giocare a calcio non è solo un sogno, ma è un lavoro, sono cose che devi fare. Il tendine d'achille è un infortunio particolare, la ricaduta di giugno ha allungato solo di due mesi lo stop. Poi l'inattività mi ha portato ad avere un altro stiramento in punti che neanche immaginavo, come la fascia plantare. Poi la distorsione alla caviglia... Ci sono stati errori nel primo intervento, ma non vorrei parlarne qui in televisione. Vorrei comunque dire grazie al prof. Benazzo che mi ha rioperato, assumendosi la responsabilità della seconda operazione, i medici di Como, il dottor Sarto e i fisioterapisti del Padova, li considero molto più di semplici medici. Mi sono sempre stati vicini anche aldilà dei loro compiti".


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