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Top & flop della 21esima giornata

di Giulia Borletto
Fonte: TuttoBari

La Befana gioca un brutto scherzetto al Torino, frenato sullo zero a zero dall'Albinoleffe nel lunch match. Scherzetto che diventa tragedia con le vittorie nel pomeriggio delle dirette concorrenti Verona, Sassuolo, Pescara e Padova. Alla dogana playoff la Reggina paga dazio di un momento decisamente no, senza la stella Missiroli emigrata alla corte di Pea e senza idee. Termina con un pareggio a reti bianche in casa del Vicenza, ed il Varese centra l'aggancio in sesta posizione, grazie alla vittoria esterna contro una Sampdoria irreale. Un capolavoro di Di Carmine regala i sofferti tre punti al Cittadella contro l'Empoli, follia del Bari che si fa nuovamente rimontare il doppio vantaggio (ricordate il Vicenza?) e impatta sul due a due a Gubbio. Vince e convince il Brescia ricostituito contro un Crotone tenace, mentre il derby di Toscana tra Grosseto e Livorno termina con un pareggio che serve più ai maremmani che ai sofferenti Amaranto.

TOP

Gianluca Sansone

Lazio e Genoa firmerebbero all'istante per portarlo in A, lui tiene alta la soglia di concentrazione e trascina nuovamente il Sassuolo al trionfo. Vince la sfida tra goleador contro lo stabiese Sau, regala i tre punti con una doppietta (la terza in campionato) e sale a quota 11 nella classifica marcatori. Il pubblico si aspettava le prodezze del colpaccio Missiroli, ma si è ritrovato ad applaudire come di consueto l'attaccante potentino dal sinistro magico.

Rolando Maran

In questi tempi di magra per il torinese Bianchi, verrebbe da dire che di Rolando ce n'è uno. L' allenatore vincente si distingue per sapienza tattica, determinazione, carisma ma soprattutto per quel pizzico di veggenza che contrassegna le modifiche in corso d'opera. Chiamatela cultura astrale, intuito o semplice fortuna, ma Rolando Maran è il re della materia. Il suo Varese formato trasferta è aggressivo e ben organizzato, un 4-4-2 dinamico che toglie punti di riferimento con l'ottimo lavoro di Zecchin e Nadarevic sugli esterni. Se poi il gol decisivo viene confezionato dai subentrati Carrozza e Damonte...lode a te Rolando!

Brescia

Al Rigamonti riecheggiano applausi, la carestia sembra terminata ed il merito è di Alessandro Calori. L'ex difensore dell'Udinese dimostra che nel calcio non sono i singoli che ti risolvono le partite. Out Jonathas e il nuovo arrivato Foti, con un Juan Antonio in meno, Calori si inventa El Kaddouri dieci metri più avanti e i risultati lo premiano. Tre punti fondamentali per morale e classifica, nel suggestivo face to face con Menichini (spalla di Mazzone che lo allenò a Brescia); il tecnico aretino sembra aver trovato la ricetta giusta per tenere a bada ma allo stesso tempo valorizzare la talentuosa gioventù bresciana.

Ciro Immobile

Oltre ad un talento fuori dal comune, sta mostrando una maturità inedita per un ragazzo del 1990, un punto a favore nella conquista del calcio del conta. Certo, nel modulo spudoratamente offensivo del Pescara zemaniano, un paio di gol li realizzerebbe anche il sottoscritto, ma con la doppietta (la quarta, ndr) di Nocera siamo a quota 13, raggiunto in vetta Ciccio Tavano. Pregevole lo scavetto a Russo nel tre a uno, la Juventus è pronta a riaccoglierlo all'ovile, ma attenzione al pressing della Fiorentina già per gennaio. Premio da condividere con Zanon, pendolino inarrestabile della fascia destra.

Samuel Di Carmine

Una splendida semirovesciata regala i tre punti al Cittadella ed eclissa il capolavoro (con tanto di "ai se eu te pego") di Vitofrancesco nel primo tempo. L'ex talento della Primavera della Fiorentina necessita solamente di maggior cattiveria sotto porta, ma possiede tutte le qualità per sfondare. A vent'anni accettò senza timore l'avventura fuori porta al Qpr di Briatore, oggi si prepara per il salto nella massima serie.

FLOP

Sampdoria

Ogni settimana scriviamo di "punto più basso della storia recente blucerchiata" e puntualmente capitan Palombo e compagni ci smentiscono con capitoli ancor più tristi. I ventimila del Ferraris hanno perso la pazienza (come riporta uno striscione apparso in curva) e invocano ai giocatori della Primavera. La paura congela le gambe e la mente dei giocatori - passaggi elementari sbagliati, Rossini che si addormenta in posizione di ultimo uomo,... - atteggiamento passivo con attacco sterile (il nuovo Juan Antonio non sfiora un possesso, Bertani sembra un lontano parente del bomber di Novara). Difesa imbambolata, la follia di Koman che entra e si fa espellere con un gesto orribile, capitan Palombo che alza bandiera bianca corricchiando per il campo. Il ds Sensibile rischia il linciaggio, Iachini sembra essere l'unico relativamente esente da colpe, l'impressione è che non si possa ripartire dal mercato se prima non si ritrova un po' di serenità. E pensare che poco più di un anno fa i tifosi sognavano l'Europa grazie alle magie di Cassano-Pazzini...

Gaetano Auteri

Lo Special One di Floridia non si priva del 3-4-3, scelta folle contro un Pescara che vanta un tridente da 29 gol in 20 gare. Il 34enne Nigro impazzisce contro il folletto Insigne, Immobile è il padrone dell'area di rigore e i tre molossi della retroguardia vengono sacrificati al macello. Termina con un "dignitoso" 2-4, ma senza le giocate di Farias, l'ottimo esordio dei nuovi e la reazione d'orgoglio del secondo tempo sarebbe servito il pallottoliere. Gli ultras chiedono la testa dell'allenatore, esonero in vista, Campilongo favorito su Moriero e Gregucci per la successione.

Diego Polenta

Il Montero dei poveri fa rimpiangere il Barcelona solo per aver pensato a lui in estate. Approdato a Bari come colpo del mercato è una delle note negative della stagione disastrosa dei Galletti. Mister Torrente si ostina a dargli fiducia e lui regala un'altra perla delle sue: retropassaggio di petto assassino a Lamanna (spazzarla via no?), fallo da rigore, espulsione, rimonta del Gubbio. Indecente.

Attacco del Torino

La coppia difensiva da sogno Glik-Ogbonna e le parate di Coppola prima e Morello poi, hanno fregiato il Toro del titolo di campione d'inverno. L'attacco continua a stentare, nonostante i nomi altisonanti: ad esclusione del poker rifilato al Pescara (che fa testo a sé), la squadra ha trovato la via del gol in quattro circostanze... in due mesi e mezzo. Rolando Bianchi non segna dallo scorso autunno, e sembra sempre avere qualche impedimento al momento di calciare, come in quei sogni in cui ci manca la spinta necessaria al conseguimento di un obiettivo. Antenucci è sfortunato ma è l'unico a meritarsi la sufficienza, Stevanovic senza spunti, anche il baby Verdi mostra segni di involuzione, per non parlare di Ebagua, che entra e si fa espellere. Problema irrisolvibile con il mercato, occorre aspettare lo sblocco delle punte e nel frattempo tener duro con l'invidiabile retroguardia. Anche se là dietro le concorrenti smaniano per raggiungere la cima.

La difesa del Crotone

La squadra di Menichini si dimostra ancora una volta pericolosa dalla cintola in su, ma concede praterie agli attaccanti del Brescia che trovano tre gol. Sfortuna sul vantaggio di El Kaddouri, colpevole ritardo sul raddoppio di Vass, mentre nell'ultima occasione l'ungherese Feczesin sembra l'eroico connazionale Puskas...La società dovrà intervenire sul mercato per acquistare qualche rinforzo nelle retrovie.


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